Pompieri alla Certosa per verificare l’agibilità

Vi proponiamo qui di seguito l’articolo apparso nei giorni scorsi sulla Provincia Pavese relativo al sopralluogo dei vigili del fuoco alla Certosa di Pavia, a seguito dell’esposto presentato alla Procura da parte di Iolanda Nanni e più in basso le dichiarazioni della stessa Iolanda Nanni sul tema (tratte dal suo profilo Facebook)

Pompieri alla Certosa per verificare l’agibilità 
da La Provincia Pavese – articolo di Stefania Prato, 13 marzo 2014

CERTOSA. Un sopralluogo dei vigili del fuoco al monumento della Certosa. Lo ha disposto la Procura della Repubblica di Pavia in seguito all’esposto della consigliera regionale del Movimento 5 stelle Iolanda Nanni che aveva chiesto al magistrato di «accertare le condizioni del complesso monumentale».
Da qui la decisione della Procura di verificare se «la struttura presenta i requisiti minimi di sicurezza» messi in dubbio persino dallo studio redatto nel 2009 per richiedere finanziamenti ad Arcus, società per lo sviluppo dell’arte, e da cui risulta che «il complesso versa in uno stato di imminente pericolo a causa di strutture pericolanti e a rischio crollo». Con la conseguenza che «non vi sia garanzia per l’incolumità dei visitatori». Valutazioni che la consigliera Nanni aveva allegato all’esposto presentato in Procura. Adesso toccherà ai Vigili del fuoco verificare lo stato del monastero. «Siamo abituati a lavorare velocemente», sottolinea Antonino Borderi, vicecomandante dei Vigili del fuoco.

Nell’esposto la consigliera pentastellata ha sottolineato come «dai documenti del Demanio risulti la necessità di interventi strutturali per la messa a norma per circa 30milioni di euro». Molto è già stato fatto, dice l’architetto Paolo Savio, della Soprintendenza ai Beni architettonici: «Solo questa Soprintendenza, compatibilmente con i fondi a disposizione, ha eseguito negli ultimi 20 anni interventi di restauro per circa 7 milioni di euro, basti ricordare il complesso restauro della facciata della chiesa eseguito nel 2007 e la realizzazione del Museo, oltre ad interventi di somma urgenza come le riparazioni alle coperture per i danni causati dal crollo di alcune piante, i pinnacoli della cupola, i camini». Poi ci sono le nuove risorse: «Prevediamo di iniziare i lavori verso la fine della primavera – fa sapere Savio -. Dopo le coperture della foresteria e del torchio si provvederà alla sistemazione di altri tetti, operazione necessaria ed imprescindibile per la conservazione del complesso. Tra le priorità anche gli impianti elettrici e l’illuminazione». Resta la preoccupazione per l’esito del sopralluogo. «Se una parte fosse dichiarata inagibile, la Certosa rischia di chiudere – sostiene il consigliere regionale Angelo Ciocca -. Mi auguro che non vengano riscontrate situazioni di pericolo, ma è necessario l’intervento del Ministro per salvare il monumento prima di un crollo. È necessario intervenire in modo tempestivo». «Il rischio è che la Certosa non sia più visitabile – sottolinea il presidente della Provincia Daniele Bosone -. Si perderebbe una grande occasione per l’Expo, la struttura non è in uno stato di abbandono. Attendiamo di conoscere la decisione della Procura, sperando di trovare una soluzione per garantire l’apertura». «È giusto che si faccia chiarezza, a garanzia di tutti – chiude l’assessore comunale Marcello Infurna – Auspico che non vengano rilevate irregolarità e che il bene resti fruibile dai turisti”.

La Provincia Pavese, 13 marzo 2014

Intervento dal profilo facebook di Iolanda Nanni (Movimento 5 Stelle), consigliere di Regione Lombardia, 14 Marzo 2014

Il caso di CERTOSA DI PAVIA: dopo il mio esposto alla Procura della Repubblica, le indagini in corso, la mia lettera al Ministro dei Beni Culturali, il quotidiano locale mi sbatte nel titolo – senza neanche intervistarmi – quasi a voler sottendere che se la Certosa chiude per inagibilita’ sia colpa della sottoscritta che ha fatto solo il proprio dovere, rivolgendosi alla magistratura a causa dell’inettitudine e incapacità della politica locale e degli Enti preposti alla gestione (Demanio, per fare un esempio) che in questi mesi non hanno fatto altro che gettare fumo sulle documentazioni che ho rese pubbliche per attestare l’INADEGUATEZZA della gestione di questo importante complesso monumentale. Ci sono GRAVI RESPONSABILITA della politica locale e romana che non possono essere ignorate. Naturalmente NESSUN giornalista di questo quotidiano si premura di intervistarmi, preferendo riportare un virgolettato dal mio esposto del 13 dicembre scorso. Ma noi NON molliamo! Vogliamo che la gestione di questo monumento torni allo Stato e sia affidata a persone CAPACI e COMPETENTI. Fuori la politica partitica da strapazzo che in questi anni e’ stata complice delle gravi irregolarità sulla gestione, che SAPEVA e NON ha mai denunciato!


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