Semaforo intelligente sul ponte dell’ex statale

Costerà 50mila euro il semaforo intelligente che l’amministrazione Lamberti ha deciso di stanziare sul ponte di ingresso del paese. Servirà a regolare il traffico sull’ex statale 35 e a garantire maggiore sicurezza

Articolo di Stefania Prato da La Provincia Pavese
BORGARELLO. Costerà 50mila euro il semaforo intelligente che l’amministrazione Lamberti ha deciso di stanziare sul ponte di ingresso del paese. Servirà a regolare il traffico sull’ex statale 35 e a consentire di entrare e di uscire da Borgarello in piena sicurezza. La Regione Lombardia, attraverso un bando vinto da questo piccolo centro, ha stanziato 30mila euro, altri 20mila euro verranno messi a disposizione dalla Provincia. «La strada è di competenza provinciale e l’ente ha rilasciato l’autorizzazione necessaria», fa sapere Marcello Infurna, sindaco di Certosa e consigliere provinciale. «L’incrocio è oggettivamente pericoloso – dice Nicola Lamberti, primo cittadino di Borgarello -. E la realizzazione di

Il ponte sul Naviglio
Il ponte sul Naviglio all’ingresso di Borgarello

una rotonda aveva costi inaccessabili, la spesa infatti sarebbe stata di circa 800mila euro perché si doveva coprire una parte di Navigliaccio, un intervento che avrebbe determinato una serie di lavori con la conseguenza di una lievitazione dei costi». Da qui la decisione di mettere in sicurezza l’accesso al paese con un semaforo sempre verde, fa sapere Lamberti, per evitare di far aumentare il traffico sulla 35. «Sarà a chiamata, verranno installate spine all’ingresso, per rilevare la presenza di auto che arrivano da Milano e devono svoltare in paese e di mezzi che da Borgarello devono svoltare a Pavia – precisa il sindaco -. È prevista una doppia spira che valuta il flusso di auto in entrata e in uscita, in modo da tarare il tempo del verde». «In questo modo – aggiunge Infurna – non si intaserà l’ex statale 35 e, quando realizzeremo il nuovo ponte dell’area artigianale di Cascine, l’impianto semaforico di Borgarello verrà collegato con quello che posizioneremo sull’infrastruttura». Per il sindaco Lamberti«si tratta di un intervento fondamentale e che si attendeva da tempo». E spiega: «Per fortuna siamo riusciti a vincere il bando perché la situazione è diventata insostenibile. Il numero di abitanti in questi centri che si affacciano sulla statale è quintuplicato, ci sono sempre più persone che utilizzano l’auto, mentre le dimensioni della 35 sono sempre le stesse. Con un incremento delle condizioni di rischio. È chiaro che andava garantita la sicurezza dei cittadini di Borgarello, in modo da evitare possibili incidenti. Non dimentichiamo che l’idea della coda, nelle ore di punta, spinge ad azzardare e a buttarsi invadendo la carreggiata. Una situazione di pericolo continuo che ora verrà finalmente eliminata». (st.pr.)

Orlando Furioso tavole antiche e disegni di Grazia Nidasio

Una illustrazione di Grazia Nidasio
Una illustrazione di Grazia Nidasio

Da La Provincia Pavese 21 Novembre 2016 e da Biblioteca Universitaria di Pavia

Le tavole originali della nota illustratrice Grazia Nidasio, utilizzate per le immagini del libro di Italo Calvino dedicato all’Orlando Furioso, accostate alle antiche e preziose edizioni ariostesche della Biblioteca Universitaria di Pavia. “Doppia meraviglia”, anzi tripla, se pensiamo alla Carta nautica del Mediterraneo manoscritta e miniata su pergamena firmata Jaume Olives e datata 1553, un tesoro dell’Universitaria che parimente sarà in mostra.

Locandina evento
Locandina eventome Olives e datata 1553, un tesoro dell’Universitaria che parimente sarà in mostra.me Olives e datata 1553, un tesoro dell’Universitaria che parimente sarà in mostra.

 

Ecco come Pavia, con la Biblioteca Universitaria, il Comitato di Pavia della Società Dante Alighieri, la Compagnia della Corte e il Sabir Ensamble, ha pensato di celebrare i 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto stampata a Ferrara nel 1516, con un percorso che si snoda tra letteratura, musica e arti figurative.

Nella sede della Mostra il 30 novembre si svolgerà uno spettacolo musicale del Sabir Ensamble che accosta brani del Furioso a composizioni originali del gruppo sul tema del viaggio. Nel corso dello spettacolo, inoltre, saranno proiettate le illustrazioni inedite dell’artista Marco Giusfredi create per l’occasione.

Il 12 dicembre, infine, Sergio Bozzola dell’Università di Padova terrà una Conferenza sul canto 39 del Furioso presso il Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia.

Parco Avventura il Boschetto

Parco Avventura il Boschetto … a Certosa di Pavia

Parafrasando i messaggi pubblicitari dei vari parchi “avventura” desideriamo segnalare lo stato di abbandono dell’area comunale antistante l’ingresso del super-condominio Il Boschetto a Certosa di Pavia.

In particolare l’illuminazione è in parte compromessa in quanto avvolta dai rami degli alberi, una parte delle piante non sono sopravvissute ed andrebbero sostituite, altre andrebbero potate.

Altro aspetto “spinoso”… consentiteci il termine, è la situazione in cui versa il parcheggio: sporcizia diffusa  (mancano anche cestini per i rifiuti), stalli di auto sbiaditi dopo anni di onorato servizio!

Preghiamo l’Amministrazione Comunale di Certosa di rendere dignitoso questo piazzale, con la massima urgenza!

Qui sotto alcune foto del piazzale antistante il condominio in questione

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Cittadini e rifiuti… una gestione possibile?

 

I comuni del nostro territorio nel tempo hanno sviluppato regole tese alla gestione dei rifiuti prodotti dalle famiglie residenti, ottimizzandole affinché la gestione dello smaltimento procuri il minor disagio possibile a chi produce, chi pratica la raccolta e a chi smaltisce. Le regole a ben guardare sono molto semplici: contenitori di diverso colore per scarti umidi, vetro e ferrosi, carta, plastica.

Diversa la procedura che consente di smaltire oggetti ingombranti o rifiuti speciali che richiedono un intervento mirato per i primi (mobili, computer, ecc.), è necessario chiamare un numero verde e concordare con ASM il giorno del ritiro (gratuito).

Un maggiore impegno è richiesto per gli “speciali” (lampade al neon, oli esausti, pile esaurite, ecc.) dove in mancanza di specifici luoghi di raccolta è necessario portarli direttamente presso la discarica di Montebellino.

Queste regole di buon senso spesso si “inceppano”, producendo pericoli per la sicurezza dei cittadini, lievitazione dei costi, incomprensioni e frizioni con le amministrazioni e con chi si occupa del ritiro e smaltimento.

Da parecchi mesi l’isola ecologica del condominio Boschetto di Certosa di Pavia, non è in grado di svolgere il suo compito. Cerchiamo di capire le cause e proporre possibili soluzioni.

Condominio il Boschetto Discarica improvvisata vicino al luogo di conferimento rifiuti
Condominio il Boschetto Discarica improvvisata vicino al luogo di conferimento rifiuti

Conversando con numerosi cittadini residenti, abbiamo rilevato che la principale criticità è data dal numero insufficiente dei contenitori di raccolta differenziata in rapporto ai residenti, di conseguenza chi deposita i rifiuti non trovando spazio all’interno di essi, li lascia dove trova posto. Aspetto ancor più grave e di difficile soluzione, è la nascita di discariche spontanee in prossimità del luogo di stoccaggio e quindi su suolo pubblico. Comportamento irresponsabile in quanto ciò avviene a pochi metri dalla fermata dello scuolabus.

Se per il problema dei contenitori differenziati la soluzione sembra a portata di mano (aumentarne il numero), per l’abbandono su suolo pubblico di rifiuti ingombranti è sicuramente complessa, certamente materia di urgente studio e soluzione da parte dell’Amministrazione Comunale, deputata alla sorveglianza e repressione di comportamenti scorretti. Compito che non può essere rimandato ai cittadini.

Auspichiamo quindi una rapida soluzione di rimozione dei rifiuti presenti e una concreta opera di vigilanza affinché tali comportamenti non si ripetano.

Oleodotto-pirata per rubare il gasolio

Tra Cascine Calderari e Samperone scoperta una conduttura lunga quasi un chilometro collegata agli impianti di gasolio della Sigemi

Articolo di Maria Fiore, da La Provincia Pavese dell’11 Marzo 2016

CERTOSA. I ladri di gasolio insistono. Dopo una serie di furti dall’oleodotto della Sigemi, alcuni falliti altri andati a segno, seppure in seguito scoperti, ci hanno provato ancora. Stavolta raffinando la tecnica e agendo da veri professionisti. La banda ha installato un rubinetto all’oleodotto, al di sotto di almeno tre metri di terreno in un campo a Samperone, nel Comune di Certosa, e poi ha collegato un tubo, interrandolo per nasconderlo, per quasi un chilometro.

Il furto del gasolio nei pressi della Casa di Riposo di Certosa di Pavia
Il furto del gasolio nei pressi della Casa di Riposo di Certosa di Pavia

Ieri mattina i tecnici della società che ha sede a Lacchiarella si sono attivati con le ruspe, dopo una segnalazione, e hanno scoperto il trucco. I lavori sono andati avanti per tutto il giorno: è stato infatti necessario scavare in diversi punti del campo per seguire il tubo di gomma e dissotterrarlo. Il furto è stato denunciato ai carabinieri della stazione di Certosa, che ora indagano. Difficile, comunque, dire a quando risale l’installazione del rubinetto e quanto gasolio è stato succhiato dalla tubazione, dove scorrono ogni giorno 10 milioni di litri di liquido.

Il tratto dell’oleodotto “violato” si trova tra Cascine Calderari e Samperone, in aperta campagna. In questa zona i ladri hanno potuto agire indisturbati, forse lavorando di notte. Prima hanno scavato il solco per interrare il tubo di gomma, poi hanno scavato sull’oleodotto per installare il rubinetto.

Di sicuro erano a conoscenza della posizione dell’oleodotto e probabilmente avevano una mappa del passaggio delle tubazioni, ma potrebbero anche avere utilizzato un metal detector. Un lavoro da professionisti e “pulito”, senza alcun sversamento di gasolio come era invece avvenuto in altre

circostanze. L’episodio più grave risale al 2013: un maldestro tentativo dei ladri provocò lo sversamento di centinaia di litri di carburante. Fu necessario bonificare il terreno. L’intervento costò alla Regione circa un milione e mezzo di euro.

Un tunnel tra il Castello Visconteo e la Certosa?

Quel tunnel introvabile che una volta collegava il Castello alla Certosa

Secondo gli studiosi l’ipotesi che non ha trovato conferma Le ricerche di Alberto Arecchi e l’avventura di Albino Paesi

Articolo de La Provincia Pavese del 10 Febbraio 2016

PAVIA. Non si sa cosa sia: forse concreta realtà, una leggenda popolare tramandata negli anni oppure solo una fantasia. Ma c’è chi dice che esista un passaggio segreto medievale che collega il Castello Visconteo di Pavia alla poco distante Certosa. Tra questi, insiste nella sua teoria Albino Paesi, un ormai anziano restauratore d’arte che ha il suo laboratorio proprio a pochi passi dal complesso abbaziale e che negli anni ’50 è stato protagonista di una strana avventura. «Era il 1956 e io avevo tredici anni – racconta – lavoravo in una falegnameria a Porta Calcinara; un giorno un ragazzotto biondo arrivò da noi iniziando a giurare di essere riuscito ad inoltrarsi nei sotterranei della Certosa e di aver visto da una finestrella una cella interrata in cui su un trono sedevano i resti di un papa ornato di corona e gingilli d’oro.

Il percorso del presunto tunnel si dipana tra il Castello di Pavia e la Certosa
Il percorso del presunto tunnel si dipana tra il Castello di Pavia e la Certosa

All’inizio nessuno di noi gli credeva, ma poi ci mostrò una mappa». Diceva di averla trovata, spiega Paesi, nascosta nel cassetto di una scrivania in una stanza del Castello Visconteo. Scritta da un capitano delle milizie che in passato abitava nel palazzo, su di essa era tracciato un percorso che portava fino alla Certosa.
Di questa storia ce ne parla anche Alberto Arecchi, lo studioso del patrimonio culturale del territorio pavese, che nel 2003 fece delle ricerche sul fatto, avallando l’idea del sotterraneo con il libro “Il tesoro dell’Antipapa, nei sotterranei segreti della Certosa di Pavia”. Nel Medioevo, infatti, era abitudine realizzare uscite d’emergenza segrete per i complessi fortificati e la sicurezza del signore della città, quindi tutto sarebbe plausibile. «Con la mappa abbiamo deciso di percorrere il tunnel di persona – prosegue Paesi con la storia – Una sera, eravamo in quattro, siamo andati alla Cascina la Colombina di Borgarello, dove pensavamo passasse il sotterraneo e abbiamo iniziato a spostare le tegole di una parete per entrare sotto. Gli abitanti del vicinato ci hanno scambiati per ladri e ci hanno circondato con i fucili. La nostra spedizione finì con l’arrivo dei carabinieri». La notizia dei ragazzi alla ricerca del tunnel perduto fece scalpore sui quotidiani locali dell’epoca, ma poi per sessant’anni ci fu il silenzio, nessuno più si interessò del mistero.

Ora è lo storico dell’Architettura Medievale Simone Caldano a darci la sua opinione di esperto: «Ci sono tante leggende legate ai percorsi di collegamento tra castelli e abbazie – ammette – Tuttavia, nella maggior parte dei casi sono inverosimili ed io penso sia importante cambiare la percezione che abbiamo delle fortificazioni medievali come strutture fantasiose.
È vero che, finché non si scava, nulla è da escludere, ma di documenti attendibili a prova del passaggio finora non ce ne sono». (g. cur.)


 

Per completare il quadro vi invitiamo a leggere un’altra riflessione dell’arch. Alberto Arecchi basata anche su rilievi satellitari sul sito Liutprand.it

Riprende Sportello d’Ascolto, Supporto psicologico

Sportello d’ascolto a Certosa, Borgarello e dintorni

Si riparte! Da mercoledì 2 Settembre 2015 il Servizio di Sportello d’ascolto a Pavia e Borgarello – nato grazie al Bando Volontariato 2014 –  è tornato attivo con le consuete modalità: si può fissare un appuntamento telefonando al numero 339 1973602 o scrivere a gruppo.germogli@gmail.com

Rimaniamo a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento, ricordiamo che il servizio è gratuito.
Sportello d'ascolto Gruppo Germogli

Orti didattici a Certosa, Borgarello e Guinzano

Il gruppo di Associazioni riunite dal progetto “CERC..ABC – Costruire e Rafforzare Comunità… Avvicinando Borgarello e Certosa” aveva proposto la creazione degli orti didattici alle Scuole del Circondario già nel mese di Dicembre 2014.

Ma dopo un iniziale diniego, sul far della Primavera, anche gli Orti Didattici hanno fatto breccia e a fine Aprile i volontari di Auser Certosa, di GAS Borgarello, dell’Associazione Genitori@Scuola e di altre associazioni, hanno realizzato, nelle scuole dell’infanzia di Certosa di Pavia, Guinzano e Borgarello, grazie anche al sostegno fattivo di maestre e personale scolastico, genitori, nonni e bimbi – che hanno supportato i volontari delle associazioni all’avvio del progetto.

Da Maggio 2015 sono quindi attivi nelle tre scuole dell’Infanzia  3 orti che possono essere integrati nel percorso ludico-educativo delle tre scuole.

Grazie al progetto, finanziato dal BandoVolontariato 2014, è stato reso possibile l’acquisto di piccoli strumenti per i bambini (rastrelli, innaffiatoi e piccole vanghe), piantine e terriccio per rendere più accogliente il terreno per le piantine.

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Raccolta derrate alimentari a Certosa e Borgarello

bandovoloAll’interno del progetto “CERC..ABC – Costruire e Rafforzare Comunità, Avvicinando Borgarello e Certosa” finanziato dal Bando Volontariato 2014, le associazioni  aderenti avevano progettato un momento conviviale (una cena di festa collegata con una delle manifestazioni promosse dalle associazioni) destinando ad esso un po’ di risorse economiche.

Dopo alcune riflessioni, ed in considerazione del fatto che alcune famiglie, anche nella nostra comunità, si trovano,  in questo momento di crisi, in serie difficoltà economiche, è sembrato opportuno, su sollecitazione della Pro Loco di Certosa di Pavia, destinare questa quota di finanziamento all’acquisto di derrate alimentari non deperibili per donarle alle famiglie in difficoltà tramite gli oratori di Certosa e di Borgarello che hanno un occhio attento a queste situazioni di disagio.

Si è dunque provveduto a fare un acquisto di beni alimentari per oltre 850 pezzi totali  (olio, sardine, carne in scatola, caffè, omogeneizzati, pasta, zucchero, fagioli, piselli) e poi a consegnarlo ai due oratori di Certosa di Pavia e di Borgarello. I sacerdoti don Marco, don Roberto e don Matteo, hanno ringraziato e provvederanno a distribuire questi beni alle famiglie in difficoltà.

In basso un paio di fotografie della consegna, avvenuta lo scorso Lunedì 22 Giugno, a cura di alcuni dei referenti del progetto, tra cui Lucia di Auser Certosa, Francesco di Pro Loco Certosa di Pavia e Marco di Over 40 & 50.

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Naviglio navigabile: anche Pavia dice sì al piano da 16 milioni

Da La Provincia Pavese di Domenica 3 Agosto 2014. Articolo di Stefania Prato

BORGARELLO
Il progetto sulla navigabilità del Naviglio Pavese incassa il parere favorevole dai 12 Comuni  che vi si affacciano, quelli a cui si era rivolto il Comitato per la tutela della Certosa.
Dopo Milano, il «sì» è arrivato anche da Pavia e dalla Provincia. Un progetto, fa sapere l’avvocato Franco Maurici del Comitato, che dovrebbe costare circa 16 milioni di euro, contro i 160 già stanziati per le «Vie d’Acqua», progettazione naufragata, dopo essere stata contestata per il forte impatto ambientale.
Adesso i sindaci prepareranno una lettera da inviare al commissario di Expo Giuseppe Sala e a Raffaele Cantone, presidente dell’Anticorruzione.
naviglio1Se ne è discusso venerdì sera in un incontro che si è svolto a Borgarello.
«Sarà tutto pronto per settembre», fa sapere il sindaco di Borgarello, Nicola Lamberti che sottolinea l’importanza di «un’opera di rilevanza storica e architettonica». «Rendere navigabile il Naviglio Pavese – sottolinea il primo cittadino – è fondamentale per valorizzare il sistema turistico del territorio, con evidenti benefici anche sull’economia locale. Il progetto non è impattante, ma si limita a prevedere il ripristino di alcune chiuse».
Ad occuparsi dello studio è il dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Pavia che punta a ripristinare la percorribilità dalla Darsena di Milano a Borgo Calvenzeno, passando da Certosa e Borgarello.
«Siamo favorevoli a ogni sforzo che migliori l’attrattività del territorio – sottolinea Marcello Infurna, sindaco di Certosa –. La navigabilità può costituire un vettore importante per una mobilità sostenibile e una valorizzazione turistica».
Per Maurici ora è necessario «muoversi in tempi rapidi per non perdere il treno di Expo».
«La proposta della navigabilità di questo corso d’acqua è finalizzata anche alla valorizzazione del monumento della Certosa – spiega l’esponente di Italia Nostra –. Il ministro Franceschini ha stilato l’elenco dei poli museali nazionali, in tutto 27, di cui 10 in prima categoria e 17 in seconda, escludendo Certosa. Una decisione incredibile. Andremo avanti nella nostra battaglia per una riorganizzazione del complesso monumentale che porterebbe effetti positivi sul turismo e sull’occupazione giovanile. Lo Stato si sta dimostrando impotente anche nei confronti dei cinque monaci che gestiscono la Certosa, come dimostra il fatto che non si sta definendo la convenzione. Nessuno vuole cacciare la comunità religiosa, ma la gestione deve tornare ad essere statale».
Stefania Prato