Galbani, il punto si fa il 20 ottobre. Mobilità e pensionamenti a Certosa

Articolo da La Provincia Pavese di Maria Grazia Piccaluga del 9 Settembre 2014

CERTOSA.
A ottobre lo stabilimento Galbani di Caravaggio fermerà i macchinari. Uno stop definitivo che segue quello del reparto Gorgonzola di Introbio.
Dal 2 maggio scorso i 218 dipendenti della sede bergamasca e gli 8 di Introbio sono in mobilità.
Una misura estesa anche al resto del gruppo, compresi i due stabilimenti pavesi di Certosa e Corteolona dove già sono iniziati pensionamenti e uscite incentivate. Ieri mattina in Assolombarda a Milano il gruppo Lactalis Italia spa, proprietario del marchio storico dell’industria casearia italiana, ha incontrato i rappresentanti dei sindacati Fai, Flai e Uila per una verifica dell’accordo che era stato raggiunto ad aprile. Il 20 ottobre le parti si riuniranno nuovamente a Milano per un’analisi dettagliata della piattaforma proposta dall’azienda.

Erano due le strade tracciate per mettere in sicurezza i 226 dipendenti in esubero: trasferimenti presso altre sedi produttive e procedura di mobilità. Sul primo versante, si era stabilito che 131 dipendenti si sarebbero spostati a Casale Cremasco, 62 a Corteolona e 11 a Certosa.

imageNei due stabilimenti pavesi intanto proseguono le operazioni di messa in mobilità volontaria tra i 500 lavoratori di Corteolona e i 270 di Certosa.
Nella prima sede in 10 sono già stati messi in mobilità in attesa del pensionamento, 3 sono già andati in pensione e 1 ha lasciato volontariamente. A Certosa i dipendenti che hanno optato per lo scivolo incentivato sono stati per ora 11 mentre altri 4 sono andati in pensione. «Con il 1 ottobre, nello stabilimento di Certosa, i contratti di 4 lavoratori interinali verranno trasformati in tempi determinati – spiega Mario Ganzu della Uil – . Nel frattempo ne sono arrivati 11 da altre sedi per la produzione del taleggio.
A ottobre scade il contratto di 7 interinali che speriamo venga rinnovato. Altri venti invece scadranno a fine anno».
m.g.p.


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