Fiamme all’ex caseificio quattro denunce a Certosa

L’incendio dello scorso 26 Aprile in Viale Repubblica a Certosa di Pavia ha provocato molta paura ma fortunatamente si è risolto senza danni alle persone.

Studenti di  15 e 13 anni sarebbero  i piromani  della ditta   di viale Repubblica.
La  giustificazione con  i  carabinieri:   «Solo un gioco, non volevamo fare danni»

Da La Provincia Pavese del 14 Maggio 2014
Articolo di Maria Fiore

cadeCERTOSA. «Non volevamo fare danni. Era solo un gioco». Un modo di divertirsi che, però, aveva provocato l’incendio dell’ex stabilimento Cademartori, a Certosa, e costretto i vigili del fuoco a ore di lavoro per spegnere le fiamme. I piromani, seppure giovanissimi, non se la caveranno con una ramanzina. I quattro ragazzi  – tre studenti di 15 anni e uno di 13 anni che abitano in paese, a Certosa – sono stati denunciati dai carabinieri per incendio doloso. Davanti ai militari si sono giustificati spiegando che non era loro intenzione causare un incendio e che «il divertimento» era  sfuggito loro di mano.

La vicenda risale allo scorso 26 aprile. Ai vigili del fuoco arriva una richiesta di intervento: residenti e passanti segnalano una nube densa di fumo che si alza dall’ex caseificio della Cademartori, in viale Repubblica. Lo stabilimento è abbandonato da tempo, tanto che i vigili sono costretti a rompere i lucchetti dei cancelli per entrare all’interno della struttura. La zona del magazzino, dove l’incendio si è sprigionato, non è peraltro di facile accesso. I vigili devono entrare all’interno con le bombole di ossigeno e le manichette, ma alla fine il rogo viene spento. In fumo va il materiale abbandonato all’interno della struttura. Soprattutto cumuli di guaine di plastica, di quelle che si trovano all’interno delle celle frigo. Materiale, dunque, altamente infiammabile. Nel magazzino dell’ex stabilimento intervengono anche i carabinieri di Certosa, per il sopralluogo. I militari, coordinati dal capitano Gennaro Cassese, si rendono subito conto che il fuoco è stato appiccato in maniera volontaria.

Raccolgono elementi e testimonianze e dopo qualche giorno riescono a risalire ai quattro ragazzini. A quanto pare, il gruppo di amici si era messo a giocare all’interno dell’area dimessa, dove aveva trovato i fili di plastica. Per divertirsi aveva provato a dare fuoco al materiale abbandonato. Gli studenti non avevano considerato che si trattava di sostanze infiammabili. I cumuli di plastica avevano preso fuoco all’improvviso e le fiamme si erano subito propagate al resto della struttura.


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