Certosa enclave extraterritoriale?

Da La Provincia Pavese del 7 Marzo 2014

«Ai monaci 2 milioni per gestire la Certosa Accordo da rifare» di Stefania Prato

CERTOSA. Oltre 2milioni di euro all’anno: a tanto ammonterebbe, secondo il Comitato per la tutela e lo sviluppo della Certosa, la somma incassata dalla comunità cistercense dalla gestione della monumento. Cifra indicata dal Comitato nella lettera inviata al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un appello per chiedere di bloccare la firma della nuova convenzione tra Stato e monaci e di nominare un commissario che «ponga fine alla disastrosa situazione in atto» e che «si attivi per domandare all’Unione Europea i fondi necessari per il restauro del complesso, finora mai richiesti».

Nel mirino del Comitato è finita la bozza di concessione predisposta dalla Direzione regionale della Lombardia. Una concessione dove, dice l’avvocato Franco Maurici del Comitato, non si menziona l’introduzione di una biglietteria e dove si attribuirebbe ai monaci la gestione del complesso, «anche nel periodo redditizio di Expo, senza gara, né oneri, né garanzie». E senza «una valutazione d’idoneità, quasi che la Certosa di Pavia fosse un’enclave extraterritoriale». Il Comitato chiede invece una gestione diretta dello Stato. «La vendita dei biglietti consentirebbe di ricavare le entrate necessarie per l’assunzione di personale – sostiene Maurici –. Potrebbero trovare occupazione almeno 30 persone, giovani laureati in Lettere o Scienze turistiche, e operai per le manutenzioni». Invece, si legge nella lettera «i monaci percepiscono dai turisti, al termine della visita, compensi facoltativi e indeterminati, e gestiscono uno spazio in cui vendono liquori, dolciumi e libri». Il Comitato pone anche il problema della risaia che arriva al muro di cinta quattrocentesco, privo di fondamenta. «La coltivazione – spiega il coordinatore – ha abbassato il terreno agricolo rendendo instabili i parapetti della peschiera e le magnifiche colonne visibili dal chiostro grande».

Inevitabili le reazioni. del Comitato. «I monaci sopperiscono alle carenze istituzionali – dice la vicepresidente della Provincia Milena D’Imperio –. Non so se i calcoli dei proventi siano reali, ma sostengono anche spese notevoli. L’obiettivo non deve essere quello di litigare, ma di trovare le soluzioni migliori per la Certosa». L’assessore comunale Marcello Infurna dice di essere poco convinto sull’utilità dei biglietti, «a meno che il 50% degli incassi resti sul territorio». Per il senatore della Lega Nord Gianmarco Centinaio «è impensabile che i monaci guadagnino cifre tanto elevate».

L’onorevole Pd Chiara Scuvera ammette che il biglietto sia necessario, ma aggiunge: «Il treno per il rilancio è partito, l’approvazione della convenzione segna un passo avanti». Per il senatore Luis Orellana, ex 5Stelle, «firmare questa concessione significa incorrere in infrazioni europee, ci vuole più trasparenza e una gara pubblica».

 


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