Bike-sharing? Sì, ma senza le biciclette
Articolo di Giovanni Scarpa da La Provincia Pavese del 22 Luglio 2015
CERTOSA. Doveva essere il primo passo verso un rilancio del turismo, soprattutto davanti alla Certosa. Invece il bike-sharing, progetto di mobilità sostenibile con l’utilizzo di biciclette pubbliche, è rimasto al palo. Nei tre parcheggi installati a fine aprile davanti al Monumento, a Stazione Certosa (scalo ferroviario di Giussago) e Borgarello non c’è traccia delle biciclette. I turisti leggono il cartello informativo, guardano e se ne vanno. Pochi chiedono informazioni sul servizio (non c’è nessuno, fra l’altro a cui chiedere). Molti pensano che siano già in mano a qualche utente. Nessuno invece immagina che qui di bici non ne è mai stata messa neppure una. L’idea viene da lontano e nasce dal Comune. Il bike sharing era stato ricompreso nel progetto di riqualificazione della zona fra Borgarello, Certosa e Giussago, con la realizzazione delle piste ciclabili e il rifacimento di alcune strade nella zona. Tre mesi fa furono installate anche le stazioni per le biciclette. Costo, circa 70 mila euro. Poi, più nulla. «E’ Borgarello che si occupa dell’iniziativa – dice il sindaco di Certosa Marcello Infurna –. Noi avevamo dato la nostra piena disponibilità a convenzionarci, ma non abbiamo più avuto riscontro. Chiederemo spiegazioni». «Noi le bici le abbiamo tutte pronte – ribatte il sindaco di Borgarello, Nicola Lamberti –. E, fosse per noi, saremmo anche pronti a partire subito. Ma queste iniziative funzionano se esiste una rete di servizio più ampia, che coinvolga anche altri Comuni. Pertanto abbiamo chiesto a Pavia, di dare ancora più importanza al progetto unendo le loro 8 rastrelliere con le nostre 3, in modo da averne 11 a disposizione. Chiaramente è Pavia il Comune capofila per la gestione del servizio. Da 6 mesi e stiamo aspettando la pubblicazione del bando congiunto». «Pavia non è capofila proprio di niente, dal momento che non esiste ancora alcuna convenzione – replica invece l’assessore alla Mobilità del Comune di Pavia Davide Lazzari –. C’è un accordo di massima per siglare un accordo per il futuro, ma ad oggi si tratta di iniziative separate. E la cosa non è così semplice. Il vero problema è la gestione. Anche noi qui stiamo cercando di risolvere la questione. La gestione diretta da parte dell’amministrazione è complicata. Oggi per iscrizione e pagamento bisogna recarsi all’ufficio
Mobilità. Ma è chiaro che così non funziona. Stiamo quindi cercando di cambiare, perchè non si tratta solo di comprare bici e rastrelliere, ma di gestire poi il servizio 24 su 24. Non è la stessa cosa. Io li avevo avvertiti. Solo dopo aver risolto questi problemi, si potrà fare un accordo».
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