Vellezzo, nuovo impianto per i fanghi

Riproduciamo qui in sequenza un articolo della Provincia Pavese sul nuovo impianto per i fanghi che zarà attivo a breve, una nota dell’associazione Laboratorio Ambiente e questo link su un’interpellanza comunale portata in Consiglio Comunale a fine 2013 a Vellezzo Bellini.

Articolo de “La Provincia Pavese” del 3 Aprile 2015 di Giovanni Scarpa
Insediamento da 150mila metri cubi all’anno. Comitati e ambientalisti sul piede di guerra: «Preoccupati per la puzza»

VELLEZZO. Un impianto pronto a produrre 150 mila metri cubi di “digestato da rifiuti” per uso agricolo subito dopo l’estate, fra Vellezzo e Rognano. Ma l’insediamento, quasi ormai terminato e realizzato dalla società Acqua&Sole del gruppo Agroittica (ex Ecodeco), suscita già perplessità e polemiche.

Tanto che, come sempre in questi casi, sono già sorti due comitati (uno per paese). Ma anche gruppi politici di paesi vicini e ambientalisti storcono il naso. «Quello che lascia perplessi – dice Attilio vellezzoBonetta, consulente ambientale di professione e vicino al gruppo Idea&Lista di Certosa – è che nel piano provinciale dei rifiuti del 2008 piazza Italia disse chiaramente che c’era un flusso rilevantissimo di importazione di fanghi, superiore al fabbisogno reale. Poi, invece, ha rilasciato un’ulteriore autorizzazione. Che fra l’altro, prevede quantità gigantesche (150 mila metri cubi)». Bonetta chiede rassicurazioni sulle misure di sicurezza che verranno adottate, «visto che fra l’altro nell’autorizzazione già rilasciata dalla Provincia di questo non c’è traccia». «Soprattutto non c’è traccia di accertamenti da condurre nel campo faunistico-naturalistico e non è prevista l’installazione di piezometri per stabilire un’eventuale contaminazione della falda. Non compare infine una prescrizione olfattometrica e i contaminanti provenienti dal capannone vengono identificati come polveri, quindi senza sostanze odorigene. Viene indicato come presidio per il controllo di queste polveri il biofiltro, cosa di cui non c’è riscontro in letteratura». Insomma, ancora tante le domande a cui rispondere. Attacca nettamente non tanto l’impianto ma la «politica miope della Provincia» Renato Bertoglio, di Legambiente: «In tutta la Lombardia vengono sparsi circa 400 mila metri cubi di fanghi, di cui 200 mila nella sola provincia di Pavia. Qui da noi ci sono aziende produttrici ben oltre le richieste di mercato. Perchè sempre qui? Diciamo che francamente ne facevamo a meno dell’ennesimo impianto». In una nota la società rassicura però cittadini, comitati e ambientalisti, soprattutto per eventuali miasmi. «Dal punto di vista ambientale l’impianto presenta un elevato livello di tutela dell’ambiente e delle popolazioni circostanti, come verificato anche dagli enti coinvolti nel processo autorizzativo, con particolare riferimento alla potenziale emissione di odori molesti – fa sapere la società –. Tutte le lavorazioni sono effettuate in ambiente chiuso, dal quale l’aria viene continuamente aspirata e successivamente trattata e deodorizzata, prima di essere reimmessa nell’atmosfera, in un biofiltro, un presidio ambientale annoverato dalla legislazione vigente tra le migliori tecnologie disponibili».

«L’impianto – conclude la nota dell’azienda di Giussago – è ad oggi in fase di realizzazione e inizierà a ricevere in ingresso i rifiuti organici da trattare presumibilmente a settembre 2015, mentre la prima operazione di recupero in agricoltura del digestato (gestito ai sensi della normativa rifiuti) derivante dal processo di trattamento è prevista per febbraio 2016»

da Pagina Facebook Laboratorio e Ambiente – Comitati Cittadini per la Tutela della Salute

Dalle terre pavesi avvelenate da fanghi e rifiuti, qualcuno alza la testa e dice la sua anche al Sindaco, dipendente di A2A e nel cui Comune è attivo l’impianto di A2A di “bioessiccazione” rifiuti. Al Sindaco di Giussago Laboratorio Ambiente e Gaia Onlus hanno appena pagato una sanzione per “affissione abusiva” di 4 volantini contro l’impianto nascente nella vicina Vellezzo Bellini. Lettera aperta ai cittadini di Giussago
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 a Milano si terrà l’EXPO. L’EXPO sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione per un cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli del mondo e nel rispetto del nostro pianeta e dei suoi equilibri.
Una cosa così grandiosa e utile sembra un paradosso per ciò che invece è l’amara realtà di Giussago a soli 30 km circa da questa esposizione delle meraviglie. Ma veniamo al perché di questa mia affermazione.
La situazione che si è creata negli ultimi anni a Giussago è di omertà e disinteresse rispetto al territorio e alla nostra salute.
Da anni abbiamo nel nostro paese un impianto di Bioessicazione di rifiuti (a Cascina Maggiore) di proprietà A2A. Questo impianto oltre a portare puzza, mosche in quantità industriale e decine di camion provenienti da tutto il sud Italia e non solo, provocando un tanfo pestilenziale e vomitevole nell’aria, non porta ricchezza al territorio e ai suoi occupanti, ma soltanto a coloro che speculano sull’acquisto, sul trattamento e la vendita di questi rifiuti trasformati in compost pericolosi per la carica batteriologica in essi ancora contenuta e usati come concimanti che poi ci mangiamo, facendo aumentare la percentuale di tumori sul territorio.
Inoltre, poco distante da noi (Vellezzo Bellini) fra non molto ci sarà l’apertura di un impianto di produzione di Bio gas, anche quest’ultimo è di “Terra e Vita” (Natta). Mi piace inoltre il nome “Terra e Vita” nome ovviamente fuorviante rispetto a ciò che è la realtà Anche qui c’è un alto rischio di contaminazione batterica.
Chiunque vuol documentarsi può navigare su internet e andare a leggersi la relazione tecnica del professor Michele Corti, docente di zootecnica all’università di Milano, sui rischi e sulla pericolosità del processo di co-digestione di matrici organiche relativamente alla produzione di biogas. Ultimamente, sotto forte richiesta del comitato in difesa della salute di Vellezzo Bellini, è stata presentata un’interrogazione dal vice presidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), che non cita nello specifico nessun impianto, ma fa riferimento al fatto che «alcune regioni italiane – recita il testo dell’interrogazione – si sono rese protagoniste di delibere e linee guida che consentono agli imprenditori agricoli che producono biogas di impiegare i residui della lavorazione («digestato») come fertilizzante in agricoltura, spargendolo (o iniettandolo se liquido) nei terreni agricoli».
L’amministrazione comunale non parla di questa bomba ecologica che lentamente ma inesorabilmente peggiora le nostre condizioni di vita., non parla della salute, dell’impatto che queste sostanze e queste lavorazioni comporta al territorio (forse esiste un conflitto di interesse?) Non sarebbe forse utile che la nostra amministrazione richiedesse con forza, per salvaguardare la salute di tutti noi, un’ indagine epidemiologica seria sul territorio? Ci sono tante cose che sono ingiuste e mi fanno arrabbiare! Si specula sulla gente. Chi ci amministra sa che l’interesse comune non è rivolto a queste cose di carattere burocratico, noioso e complesso, quindi ha mano libera. L’opposizione è stata messa fuori gioco e quindi non c’è confronto, le notizie non circolano. Il paese è in mano ai soliti che, più che gestire una cosa comune democraticamente, impongono dall’alto in virtù della loro autorità senza informare i cittadini. Non voglio fare la rivoluzione e sono per l’innovazione e la modernità: ma non a tutti i costi e soprattutto non a scapito della salute..le proteste che ci sono state da parte di alcuni cittadini e associazioni di difesa sul territorio, sono state liquidate e non se ne parla quasi più. Questa mia indignazione, non vuole essere uno sfogo fine a se stesso, vuole essere una provocazione, un urlo in faccia che dice a tutte le persone di buon senso: VOGLIAMO FARE QUALCOSA DI BUONO INSIEME PER LA NOSTRA SALUTE E IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI?
Siamo un gruppo di cittadini di Giussago e paesi limitrofi a cui sta a cuore la salute del territorio e nostra.Non abbiamo nessuna connotazione politica, perché pensiamo che il diritto alla salute e ad una corretta informazione sia interesse di tutti.
Salute nostra e di un territorio che progressivamente diventa sempre più arido e velenoso. Nelle nostre zone, nell’ultimo decennio molta gente, troppa gente ha riscontrato problematiche tumorali che avvengono in silenzio e in maniera omertosa, quasi si avesse paura di vedere ciò che succede intorno a noi. In rassegnazione.
Come ciliegina sulla torta la notizia apparsa il 16 marzo sulla Provincia Pavese dove il rapporto dell’ ASL cita il documento di programmazione dei servizi sanitari e socio sanitari 2015 dove , dati alla mano, si cita che in provincia di Pavia i malati di cancro muoiono più che altrove. Il tasso di mortalità dei tumori nei maschi – si legge nel rapporto ASL 2015- è superiore del 10% a quello dei lombardi e del 18% rispetto a quello dei connazionali e nelle femmine è superiore dell’ 11% rispetto a quelle lombarde e del 19% a quello delle connazionali.
Fra poco si terranno le amministrative in diversi paesi dell’hinterland pavese, noi non diamo indicazioni di voto ma vogliamo chiedere ai cittadini di non votare per le giunte o gli amministratori che negli anni hanno permesso tutto ciò.
Chiunque fosse interessato a dare una mano in questa battaglia di civiltà e democrazia si può mettersi in contatto con noi. Non lasciamo che rovinino cose come l’aria, l’acqua, la terra….che sono patrimonio di tutti gli esseri.
Massimo Sambati (Giussago)
maxsambati@aol.it


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