Le pareti verdi del monumento della Certosa sono il segnale, preoccupante, di un attacco di microrganismi.
A parlare di “croste nere, esfoliazioni, erosioni nel prezioso sito” è uno studio dell’Istituto centrale per il restauro.
Da La Provincia Pavese, articolo di Stefania Prato, 11 novembre 2014
CERTOSA. Le pareti verdi del monumento della Certosa sono il segnale, preoccupante, di un attacco di microrganismi. A parlare di “croste nere, esfoliazioni, erosioni nel prezioso sito” è uno studio dell’Istituto centrale per il restauro che punta l’indice su una crescita biologica che, associata all’inquinamento, può risultare decisamente dannosa per marmi, affreschi e tutte quelle straordinarie opere d’arte conservate nel complesso della Certosa. Alghe, funghi, batteri, licheni.
Spetta a biologi e microbiologi individuare gli organismi che minacciano le opere artistiche e architettoniche. E da un’indagine della professoressa Maria Guglielminetti, docente del Dipartimento di Scienza della terra e dell’ambiente, laboratorio di micologia, eseguita sui legni del coro nuovo, già alcuni anni fa aveva individuato la presenza di funghi. Il gruppo di ricercatori del laboratorio dell’Orto Botanico, Università di Pavia, sottolinea “le potenzialità degradative dei microrganismi, soprattutto fungini” e ricorda che “le infiltrazioni, oltre a causare un danno strutturale e visivo, possono costituire un ulteriore punto di partenza per le proliferazioni microbiche”. “Se all’umidità dell’aria si associa la presenza di acqua – spiega la professoressa Marinella Ridolfi ricercatrice del laboratorio di micologia – è inevitabile una crescita di microorganismi e di funghi. Per questo è importante intervenire per impedire infiltrazioni”. Non va poi dimenticato che si sta cercando di conservare opere realizzate nell’antichità e quindi con sostanze naturali.
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