Certosa, l’umidità mangia gli affreschi ma mancano i soldi per proteggerli

L’allarme di un gruppo di esperti, che su richiesta del Comitato per la tutela de monumento, ha elaborato gratuitamente un’analisi: “La Certosa ha bisogno di cure urgenti”

di Manuela Marziani – Il Giorno – 7 Giugno 2014

 

Pavia, 7 giugno 2014 – Una crepa nell’abside che corre dalla cupola al pavimento, coperture in precario stato di manutenzione e umidità che si “mangia” i basamenti delle colonne e danneggia gli affreschi. La Certosa ha bisogno di una cura drastica e urgente e a dirlo è un gruppo di esperti che su richiesta del Comitato per la tutela de monumento, ha elaborato gratuitamente un documento.
Una relazione e non una perizia, perché i tecnici si sono dovuti limitare a una visita alla chiesa e alle altre parti del complesso come quella che effettuano i numerosi turisti. “Le coperture — ha detto l’architetto Guido Levi — si trovano in uno stato precario di conservazione e di manutenzione. Presumibilmente, quindi, ci saranno delle infiltrazioni soprattutto nel lato nord delle navate che possono aver compromesso le volte e gli affreschi. Inoltre, abbiamo notato alcune fessurazioni nella pavimentazione che meriterebbero un ulteriore approfondimento per capire fino a che punto possano avere ripercussioni nel tempo e aggravare lo stato di conservazione”.

certosa7giugnoSoprattutto in alcuni punti del complesso monumentale come la sacrestia, l’acqua che si è insinuata a causa dei doppi strati di tegole che hanno causato cedimenti della struttura hanno rovinato l’abside, come l’antico refettorio, i chiostri e il corridoio di collegamento. In questi punti la pietra dei basamenti delle colonne interne si sta sfaldando. Ma anche l’impiantistica secondo i tecnici è da rivedere.
Nei mesi scorsi, dopo un esposto contro ignoti presentato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Iolanda Nanni, nel quale denunciava lo stato di degrado del monumento che avrebbe bisogno di 30 milioni per essere sistemato, era stato ordinato un sopralluogo dei pompieri per accertare se il complesso presentasse i requisiti minimi di sicurezza e non erano emerse particolari criticità. Successivamente anche l’allora ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, aveva effettuato una visita promettendo un intervento economico per salvare l’abbazia. E sono arrivati 80mila euro per effettuare gli interventi prioritari, a cominciare dal tetto della foresteria, che i Vigili del Fuoco al termine del loro sopralluogo avevano recintato in attesa che l’area venisse messa in sicurezza.

Intanto i turisti che visitano il complesso possono accedere solo a una piccola porzione. Sono buie le cappelle, quindi non si possono ammirare gli splendidi affreschi, ai turisti viene mostrata solo una delle 24 celle nelle quali un tempo vivevano i frati e neppure tutto il chiostro grande perché si è aperta una crepa nel pavimento.


Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Completa la \ * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.