da La Provincia Pavese di Venerdi 17 Gennaio 2014

A loro chiedeva di poter utilizzare i sistemi informatici Siope, Cup e Cut, proponendosi come comune pilota del progetto, con l’obiettivo di permettere il controllo della spesa effettuata dall’amministrazione comunale per ogni servizio erogato e di confrontarla con quella degli altri municipi. Proposta accettata dalla Ragioneria dello Stato che «apprezza la richiesta di Borgarello» a cui chiede di «partecipare alla sperimentazione per il monitoraggio degli investimenti pubblici».
E per il sindaco, il fatto di entrare a far parte del progetto, insieme ad altri 80 comuni, segna un importante punto a favore della trasparenza perché, se i conti comunali fossero controllabili, si evidenzierebbero eventuali anomalie, malaffare, malagestione. «I cittadini – precisa Lamberti – potrebbero verificare cosa spende il proprio comune per acquistare la cancelleria o per far funzionare i servizi, effettuando un raffronto con la spesa media fatta dagli altri. Considero la risposta dello Stato un buon messaggio, un contributo a migliorare la situazione. Perché è partendo dalle piccole cose che è possibile apportare grandi e positivi cambiamenti».
Ogni Comune ha la sua banca tesoriera e questa ha già un software dotato di Siope, ma manca il secondo step che consentirebbe di utilizzare questo sistema informatico anche come programma di contabilità interna. Ma non finisce qui. A Borgarello partirà anche la sperimentazione della fattura elettronica per rompere il perverso meccanismo di tangenti sulle forniture nelle pubbliche amministrazioni. Nella fattura elettronica saranno inseriti i prezzi, in tutta Italia, di una determinata categoria merceologica. «Il sistema – dice Lamberti – consentirebbe, se venisse adottato da Comuni, Province, Regioni e Ministeri, un risparmio di circa 30miliardi all’anno per le finanze dello Stato».
«Da dati Siope del 2013 – fa sapere Fabrizio Carena, referente per la comunicazione – risulta che la spesa pubblica, nei centri tra i 2mila e i 4999 abitanti, si aggira sui 400 euro pro-capite, mentre a Borgarello ammonta a 234 euro e questo significa che ci stiamo distinguendo come comune estremamente virtuoso. Certo, l’obiettivo non è quello di raggiungere un risultato numerico, ma di erogare i servizi necessari e si può farlo evitando gli sprechi. Si devono spendere meglio le risorse pubbliche e dare visibilità alle spese. Questo ci sembra il rimedio migliore alla corruzione»
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