12 Luglio 2015 – Villa Aperta


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Domenica prossima 12 luglio
, in occasione della seconda giornata “Villa Aperta”, che vedrà l’apertura straordinaria alle visite, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19, del prestigioso edificio Mezzabarba in Borgarello, il Comitato Villa in Comune invita la cittadinanza borgarellese e tutti gli interessati alla visita.
Il pranzo d’autore programmato presso il portico Auser è stato rimandato.

Per info e contatti: info@villaincomune.it.
Info: www.villaincomune.it,
https://www.facebook.com/villaincomune

 

 

Sportello di ascolto gratuito a Certosa e Borgarello

Si informa la cittadinanza che, su iniziativa del Bando Volontariato 2014 “Creare e Rafforzare Comunità Avvicinando Borgarello e Certosa”, è attivo su appuntamento presso il centro Auser di Borgarello e la saletta al piano terra della Biblioteca del Comune di Certosa un servizio di sportello di ascolto gratuito svolto dalle psicoterapeute, psicologhe e mediatrici familiari del Gruppo Germogli, specialiste nel sostegno psicologico ed educativo verso il singolo e le famiglie.
ATTIVO ANCHE NEL MESE DI LUGLIO

Info: gruppogermogli@gmail.com, tel. 339 1973602. 

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«Non fermiamoci alla Darsena»

Dal Corriere della Sera del 12 Maggio 2015. di Empio Malara*
Il presidente dell’Istituto per i Navigli: «Uno spettacolo per i visitatori di Expo». Così Milano si «apre» al mare

navigli-593x443Grazie all’Expo è stata ricomposta la Darsena. Il porto principale della città è di nuovo praticabile e se si completerà in tempi brevi il recupero dell’idrovia Milano-Venezia la città rimedierà ancora una volta al suo «unico difetto di natura fisica» – rilevato da Bonvesin de la Riva nel 1288 – consistente nella «mancanza di un porto per raccogliere le navi provenienti dal mare». Più volte Milano è riuscita nell’impresa di annullare il suo «difetto capitale di essere – come notava Fernand Braudel – una città in mezzo a terre». Nel Quattrocento infatti, grazie agli Sforza, veniva derivato dal Naviglio Grande il Naviglio di Bereguardo necessario per raggiungere via acqua Venezia. Nell’Ottocento l’impresa riuscì grazie a Napoleone Bonaparte che diede il via alla sostituzione del Naviglio di Bereguardo con il più moderno Naviglio di Pavia, completato dagli austriaci nel 1819, realizzando, senza rotture di carico, la continuità della navigazione dal Verbano a Milano e da Milano a Venezia. Non a caso il laghetto di Sant’Eustorgio, l’approdo in Milano del Naviglio Grande, è stato trasformato in Darsena solo quando è stato completato il Naviglio di Pavia, e l’attuale forma dello specchio d’acqua e delle sue rive derivano dall’ampliamento avvenuto a inizio Novecento, dopo la demolizione dei bastioni spagnoli quando entrarono in servizio da Milano a Pavia i battelli a vapore.
Oggi ai visitatori di Expo possiamo offrire, oltre alla navigazione turistica in città , la discesa in barca dal lago Maggiore a Milano – anche se con le rotture di carico di Porto della Torre e di quella tra il canale Villoresi e il canale Industriale (informazioni: Idrotourlombardia.it , telefono 02.48561301). Per di più, volendo ampliare l’offerta turistica, si potrebbero portare i turisti in barca dalla Darsena di Milano all’approdo di Assago.
Insomma, cent’anni fa la navigazione era possibile. Poi col tempo il Naviglio di Pavia è stato declassato, il trasporto su gomma ha fatto dimenticare questa straordinaria opera ingegneristica ridotta a poco più di un canale di irrigazione. Come rimediare di nuovo al difetto capitale di Milano? Per restaurare le altre conche e i ponti del Naviglio di Pavia si potrebbero utilizzare i 32 milioni stanziati dalla Regione. Uno sforzo del genere avrebbe un effetto straordinario: i milanesi e i turisti potrebbero arrivare in barca alla Certosa di Pavia, alla città e al porto di Pavia, da dove tra un anno, quando sarà pronta la conca di Isola Serafini – ora in corso di realizzazione – si potrà raggiungere immettendosi dal Ticino al Po il porto romano di Piacenza, e quello moderno di Cremona. Da Cremona poi sono tanti i luoghi che si possono già visitare in barca e in bicicletta lungo il Po fino alla laguna di Venezia. Insomma l’apertura della Darsena induce a pensare finalmente in modo serio a un rilancio del turismo fluviale sul modello di altre zone europee. I progetti di fattibilità ci sono, i soldi pure. Sono mancate finora la volontà e la lungimiranza politica.

* presidente Istituto per i Navigli Associazione Amici dei Navigli

Incontri sul disagio a Certosa e Borgarello

Lo scorso Giovedì 26 Marzo, nell’ambito del progetto “Creare E Rafforzare Comunità… Avvicinando Borgarello e Certosa”, si è svolto un incontro con le psicologhe e psicoterapeute del Gruppo Germogli.

Il tema dell’incontro era la dislessia  e in generale i disturbi che comportano una difficoltà di apprendimento nell’ambito scolastico (discalculia, disprassia etc.).

Le psicologhe Rosa Clemente e Bruna Ventura hanno descritto la misteriosa genesi di questi disturbi, spiegando che rappresentano, nella maggior parte dei casi, delle caratteristiche che non danneggiano una corretta crescita della persona ma solo i risultati scolastici.
foto_26_marzoSarebbe quindi  importante che le scuole, le insegnanti fossero ben consapevoli di questo e una legge (Legge 170 del 2010)  obbligherebbe gli insegnanti a personalizzare il loro percorso scolastico.

A volte si trovano insegnanti molto capaci (le testimonianze dirette tra il pubblico lo hanno dimostrato) e a volte (anche qui altre testimonianze) vi sono insegnanti che invece hanno scarsa sensibilità e finiscono per fare pesare ai bambini e alle famiglie il loro disagio ben più del necessario.

“L’obiettivo del nostro incontro era presentare l’argomento dal punto di vista di chi lo vive quotidianamente: genitori e bambini.  Offrendo uno spazio di condivisione, riflessione e ascolto partecipato.” – spiega la dott.ssa Valentina Rubegni – psicologa del Gruppo Germogli, che cura il ciclo di conferenze – che prosegue  “Il confronto ha confermato quanto sia importante continuare a parlare di questo tema per dare voce ai veri protagonisti, che come richiesta principe, chiedono di avere una scuola preparata e formata ad accompagnare i propri figli.”

E in questo la serata sembra sia riuscita, con la discussione e lo scambio che proseguono oltre la conferenza, con diverse famiglie che si scambiano informazioni ed esperienze.

Gli incontri proseguono:

24 Aprile ore 21 Auser Borgarello
Nonni e genitori, tribu’ diverse e alleate

Un incontro per i genitori, i nonni e i futuri nonni

15 Maggio ore 17 Auser Borgarello
Lacrime e Capricci
Malumori pianti e sbatti-piedi dei bimbi
Merenda e favole nel Parco Auser per i piu’ piccoli

21 Maggio ore 21 Oratorio Certosa
C’eravamo tanto amati

I cambiamenti famigliari dopo la separazione

25 Settembre ore 21 Auser Borgarello
Lavoravo. Lavoro. Lavorerò.
Un incontro per parlare insieme di tutte le declinazioni del lavoro e della sua assenza

In questo percorso incontreremo le dott.sse Rosa Clemente, Bruna Ventura, Valentina Rubegni, Chiara Casiraghi ed Angelica Melis

Se vuoi aiutarci ad organizzare questi incontri, contattaci: staff@certosadipavia.info

 

 

Vellezzo, nuovo impianto per i fanghi

Riproduciamo qui in sequenza un articolo della Provincia Pavese sul nuovo impianto per i fanghi che zarà attivo a breve, una nota dell’associazione Laboratorio Ambiente e questo link su un’interpellanza comunale portata in Consiglio Comunale a fine 2013 a Vellezzo Bellini.

Articolo de “La Provincia Pavese” del 3 Aprile 2015 di Giovanni Scarpa
Insediamento da 150mila metri cubi all’anno. Comitati e ambientalisti sul piede di guerra: «Preoccupati per la puzza»

VELLEZZO. Un impianto pronto a produrre 150 mila metri cubi di “digestato da rifiuti” per uso agricolo subito dopo l’estate, fra Vellezzo e Rognano. Ma l’insediamento, quasi ormai terminato e realizzato dalla società Acqua&Sole del gruppo Agroittica (ex Ecodeco), suscita già perplessità e polemiche.

Tanto che, come sempre in questi casi, sono già sorti due comitati (uno per paese). Ma anche gruppi politici di paesi vicini e ambientalisti storcono il naso. «Quello che lascia perplessi – dice Attilio vellezzoBonetta, consulente ambientale di professione e vicino al gruppo Idea&Lista di Certosa – è che nel piano provinciale dei rifiuti del 2008 piazza Italia disse chiaramente che c’era un flusso rilevantissimo di importazione di fanghi, superiore al fabbisogno reale. Poi, invece, ha rilasciato un’ulteriore autorizzazione. Che fra l’altro, prevede quantità gigantesche (150 mila metri cubi)». Bonetta chiede rassicurazioni sulle misure di sicurezza che verranno adottate, «visto che fra l’altro nell’autorizzazione già rilasciata dalla Provincia di questo non c’è traccia». «Soprattutto non c’è traccia di accertamenti da condurre nel campo faunistico-naturalistico e non è prevista l’installazione di piezometri per stabilire un’eventuale contaminazione della falda. Non compare infine una prescrizione olfattometrica e i contaminanti provenienti dal capannone vengono identificati come polveri, quindi senza sostanze odorigene. Viene indicato come presidio per il controllo di queste polveri il biofiltro, cosa di cui non c’è riscontro in letteratura». Insomma, ancora tante le domande a cui rispondere. Attacca nettamente non tanto l’impianto ma la «politica miope della Provincia» Renato Bertoglio, di Legambiente: «In tutta la Lombardia vengono sparsi circa 400 mila metri cubi di fanghi, di cui 200 mila nella sola provincia di Pavia. Qui da noi ci sono aziende produttrici ben oltre le richieste di mercato. Perchè sempre qui? Diciamo che francamente ne facevamo a meno dell’ennesimo impianto». In una nota la società rassicura però cittadini, comitati e ambientalisti, soprattutto per eventuali miasmi. «Dal punto di vista ambientale l’impianto presenta un elevato livello di tutela dell’ambiente e delle popolazioni circostanti, come verificato anche dagli enti coinvolti nel processo autorizzativo, con particolare riferimento alla potenziale emissione di odori molesti – fa sapere la società –. Tutte le lavorazioni sono effettuate in ambiente chiuso, dal quale l’aria viene continuamente aspirata e successivamente trattata e deodorizzata, prima di essere reimmessa nell’atmosfera, in un biofiltro, un presidio ambientale annoverato dalla legislazione vigente tra le migliori tecnologie disponibili».

«L’impianto – conclude la nota dell’azienda di Giussago – è ad oggi in fase di realizzazione e inizierà a ricevere in ingresso i rifiuti organici da trattare presumibilmente a settembre 2015, mentre la prima operazione di recupero in agricoltura del digestato (gestito ai sensi della normativa rifiuti) derivante dal processo di trattamento è prevista per febbraio 2016»

da Pagina Facebook Laboratorio e Ambiente – Comitati Cittadini per la Tutela della Salute

Dalle terre pavesi avvelenate da fanghi e rifiuti, qualcuno alza la testa e dice la sua anche al Sindaco, dipendente di A2A e nel cui Comune è attivo l’impianto di A2A di “bioessiccazione” rifiuti. Al Sindaco di Giussago Laboratorio Ambiente e Gaia Onlus hanno appena pagato una sanzione per “affissione abusiva” di 4 volantini contro l’impianto nascente nella vicina Vellezzo Bellini. Lettera aperta ai cittadini di Giussago
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 a Milano si terrà l’EXPO. L’EXPO sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione per un cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli del mondo e nel rispetto del nostro pianeta e dei suoi equilibri.
Una cosa così grandiosa e utile sembra un paradosso per ciò che invece è l’amara realtà di Giussago a soli 30 km circa da questa esposizione delle meraviglie. Ma veniamo al perché di questa mia affermazione.
La situazione che si è creata negli ultimi anni a Giussago è di omertà e disinteresse rispetto al territorio e alla nostra salute.
Da anni abbiamo nel nostro paese un impianto di Bioessicazione di rifiuti (a Cascina Maggiore) di proprietà A2A. Questo impianto oltre a portare puzza, mosche in quantità industriale e decine di camion provenienti da tutto il sud Italia e non solo, provocando un tanfo pestilenziale e vomitevole nell’aria, non porta ricchezza al territorio e ai suoi occupanti, ma soltanto a coloro che speculano sull’acquisto, sul trattamento e la vendita di questi rifiuti trasformati in compost pericolosi per la carica batteriologica in essi ancora contenuta e usati come concimanti che poi ci mangiamo, facendo aumentare la percentuale di tumori sul territorio.
Inoltre, poco distante da noi (Vellezzo Bellini) fra non molto ci sarà l’apertura di un impianto di produzione di Bio gas, anche quest’ultimo è di “Terra e Vita” (Natta). Mi piace inoltre il nome “Terra e Vita” nome ovviamente fuorviante rispetto a ciò che è la realtà Anche qui c’è un alto rischio di contaminazione batterica.
Chiunque vuol documentarsi può navigare su internet e andare a leggersi la relazione tecnica del professor Michele Corti, docente di zootecnica all’università di Milano, sui rischi e sulla pericolosità del processo di co-digestione di matrici organiche relativamente alla produzione di biogas. Ultimamente, sotto forte richiesta del comitato in difesa della salute di Vellezzo Bellini, è stata presentata un’interrogazione dal vice presidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), che non cita nello specifico nessun impianto, ma fa riferimento al fatto che «alcune regioni italiane – recita il testo dell’interrogazione – si sono rese protagoniste di delibere e linee guida che consentono agli imprenditori agricoli che producono biogas di impiegare i residui della lavorazione («digestato») come fertilizzante in agricoltura, spargendolo (o iniettandolo se liquido) nei terreni agricoli».
L’amministrazione comunale non parla di questa bomba ecologica che lentamente ma inesorabilmente peggiora le nostre condizioni di vita., non parla della salute, dell’impatto che queste sostanze e queste lavorazioni comporta al territorio (forse esiste un conflitto di interesse?) Non sarebbe forse utile che la nostra amministrazione richiedesse con forza, per salvaguardare la salute di tutti noi, un’ indagine epidemiologica seria sul territorio? Ci sono tante cose che sono ingiuste e mi fanno arrabbiare! Si specula sulla gente. Chi ci amministra sa che l’interesse comune non è rivolto a queste cose di carattere burocratico, noioso e complesso, quindi ha mano libera. L’opposizione è stata messa fuori gioco e quindi non c’è confronto, le notizie non circolano. Il paese è in mano ai soliti che, più che gestire una cosa comune democraticamente, impongono dall’alto in virtù della loro autorità senza informare i cittadini. Non voglio fare la rivoluzione e sono per l’innovazione e la modernità: ma non a tutti i costi e soprattutto non a scapito della salute..le proteste che ci sono state da parte di alcuni cittadini e associazioni di difesa sul territorio, sono state liquidate e non se ne parla quasi più. Questa mia indignazione, non vuole essere uno sfogo fine a se stesso, vuole essere una provocazione, un urlo in faccia che dice a tutte le persone di buon senso: VOGLIAMO FARE QUALCOSA DI BUONO INSIEME PER LA NOSTRA SALUTE E IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI?
Siamo un gruppo di cittadini di Giussago e paesi limitrofi a cui sta a cuore la salute del territorio e nostra.Non abbiamo nessuna connotazione politica, perché pensiamo che il diritto alla salute e ad una corretta informazione sia interesse di tutti.
Salute nostra e di un territorio che progressivamente diventa sempre più arido e velenoso. Nelle nostre zone, nell’ultimo decennio molta gente, troppa gente ha riscontrato problematiche tumorali che avvengono in silenzio e in maniera omertosa, quasi si avesse paura di vedere ciò che succede intorno a noi. In rassegnazione.
Come ciliegina sulla torta la notizia apparsa il 16 marzo sulla Provincia Pavese dove il rapporto dell’ ASL cita il documento di programmazione dei servizi sanitari e socio sanitari 2015 dove , dati alla mano, si cita che in provincia di Pavia i malati di cancro muoiono più che altrove. Il tasso di mortalità dei tumori nei maschi – si legge nel rapporto ASL 2015- è superiore del 10% a quello dei lombardi e del 18% rispetto a quello dei connazionali e nelle femmine è superiore dell’ 11% rispetto a quelle lombarde e del 19% a quello delle connazionali.
Fra poco si terranno le amministrative in diversi paesi dell’hinterland pavese, noi non diamo indicazioni di voto ma vogliamo chiedere ai cittadini di non votare per le giunte o gli amministratori che negli anni hanno permesso tutto ciò.
Chiunque fosse interessato a dare una mano in questa battaglia di civiltà e democrazia si può mettersi in contatto con noi. Non lasciamo che rovinino cose come l’aria, l’acqua, la terra….che sono patrimonio di tutti gli esseri.
Massimo Sambati (Giussago)
maxsambati@aol.it

Servizio civile: un anno in formazione per i giovani (con una piccola retribuzione)

Pubblicata la graduatoria dei progetti di Servizio Civile 2014

Al Comune di Borgarello 2 posti da volontario settore sociale e 2 posti di volontario settore cultura. Posti disponibili in altri 9 comuni

Vedi l’elenco dei progetti finanziati e in quali comuni:

http://serviziocivile.anci.lombardia.it/notizie/pubblicata-la-graduatoria-dei-progetti-di-servizio-civile-2014.asp

servizio_civile_600-600x33532 posti all’interno di associazioni ed enti no profit di Pavia e provincia:
–    1) I Giovani: una risorsa per creare rete – 3 posti (Sedi: 1 Cittadinanzattiva – 1 Fildis – 1 Varzi Viva)
–    2) Non siamo soli: servizi a supporto della disabilità e del disagio adulto – 11 posti (6 Croce Azzurra     Belgioioso, 2 Sogni e Cavalli, 3 Anffas Pavia)
–    3)  La Comunità è la mia Casa – 7 posti (4 Arimo, 1 Benedetta Cambiagio, 2 Ottolini)
–    4)  Il Minore e il suo mondo: servizi a supporto della Famiglia – 11 posti (1 Amici della Mongolfiera per Lu.I.S., 2 Babele, 2 Progetto Con-Tatto, 2 Per fare un albero, 3 Istituto Canossiane, 1 AGD  Associazione Giovani con Diabete)
Per tutti la durata del servizio è di dodici mesi, per giovani tra i 18 e i 28 anni.
Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro.

Vedi altre notizie:
http://csvpavia.it/module-News-display-sid-268.phtml

 

Alan Ferrari e la tangenziale di Certosa

di Alessandro Galbiati, da ViviBorgarello 6 marzo 2015

Nella sala consiliare di Certosa, presenti i Sindaci di Certosa, Borgarello e Giussago, Alan Ferrari è venuto a trovarci.
Membro della commissione Affari Istituzionali alla Camera, quella che lavora a riforma elettorale e Titolo 5° della Costituzione (competenze istituzionali e rapporti fra organi centrali e locali) ha parlato di politica nazionale, Regioni e Comuni.
Dopo il rischio default del 2011, quando lo spread salì oltre i 500 punti, superato confusamente lo sbigottimento nell’ azione dei governi Monti e Letta, alla nazione occorreva una leadership di garanzia democratica ma incisiva e determinata.
Malgrado i mugugni e le legittime opposizioni interne/ esterne, Renzi certamente soddisfa questa esigenza e raccoglie un ampio consenso.
E il primo provvedimento, gli 80 euro ai redditi più bassi , anche se non ha attivato quel meccanismo virtuoso di spesa / domanda sul ciclo macroeconomico ha indubbiamente lanciato un segnale rassicurante quanto mai necessario in un contesto di forte disaffezione .
sindaciMa l’ azione di riforma profonda dei problemi sociali, economici e occupazionali, non poteva partire che da lì , dalla definizione di un modello elettorale che desse garanzie di rappresentatività e insieme di governabilità (soglia di sbarramento , premio di lista), superando il fallimentare premio di coalizione che produce raggruppamenti di comodo e maggioranze instabili; ma anche contemperando preferenze elettorali a rischi di candidature troppo personalistiche (capilista designati , preferenze ).
Quindi lo sfoltimento istituzionale, a cominciare dalle Provincie, forse perchè era un percorso già avviato, forse anche perchè le Provincie sono l’anello debole della catena istituzionale. Poi l’abolizione del Senato, urgente necessità di snellimento decisionale prima ancora che risparmio di spesa, allineando il nostro sistema legislativo alla maggioranza delle democrazie occidentali . Una sola camera mantiene certamente la capacità di legiferare in piena garanzia, essendo attivi oggi meccanismi di comunicazione e verifica di legittimità ben più efficaci del passato (il bicameralismo nacque all’indomani dell’esperienza fascista, volendo privilegiare criteri di garanzia e controllo rispetto alle esigenze di celerità ed efficienza del monocameralismo).
Ma tutto questo non si può fare da soli perché le variazioni costituzionali richiedono maggioranze più elevate della legislazione ordinaria. Da qui gli “accordi”, spesso contestati ma necessari… Poi l’ azione specifica di governo nell’istruzione, punto di partenza di ogni azione profonda di riforma (stabilizzazione del precariato); l’intervento su occupazione e impresa (riduzione del cuneo fiscale per neoassunti); e i primi interventi a beneficio degli enti locali con stanziamenti per la scuola pubblica (ma anche privata…) e il quasi dimezzamento 2015 delle aliquote di accantonamento nel “Patto di stabilità”.
Qui gli interventi dei Sindaci presenti sottolineano le storture e le conseguenze vessatorie di questa “sciagurata” norma che persegue opportunisticamente il riequilibrio dei conti nazionali, facendolo pagare agli enti locali ; costringendoli anche, quasi per beffa, a faticosissimi aggiornamenti procedurali e normativi (bilancio armonizzato, Imu, Tasi, Tari) ; mentre i trasferimenti dallo Stato rispettano puntualmente i piani pluriennali di riduzione.
E finalmente parliamo di territorio. Dall’impegno del viceministro delle infrastrutture Del Basso venuto in dicembre a Pavia è scaturito una disponibilità (ufficiosa) del governo di 35 milioni per la realizzazione del nuovo ponte della Becca.
Lo stanziamento promuoverà analogo impegno Regionale/ Anas per complessivi 65-70 milioni. Fra le pieghe e i risparmi del progetto una quota significativa dovrebbe (potrebbe) essere stornata a favore delle maggiori criticità viabilistiche pavesi ovvero le tangenziali di Belgioioso e Certosa.
In questo senso Alan Ferrari con determinazione si impegna, incontrando il consenso preliminare dei tre Sindaci, ma anche qualche – legittima – contestazione dal pubblico , preoccupato del rilevante consumo di suolo e dei rischi speculativi connessi.
L’ arteria avrà uno sviluppo di 4-5 Km , da Torriano sino al confine sud con Borgarello (dopo Edilcommercio) , costo di realizzazione previsto 5-7 milioni. “Borgarello ne trarrà certamente beneficio per il decongestionamento del pericoloso accesso sulla provinciale Mi –Pv.
Sempre il consumo di suolo deve essere valutato con molta attenzione perché è un atto irreversibile su un bene pubblico limitato, ma rispetto al danno che da anni subisce la comunità di Certosa (divisa in due e afflitta da preoccupante inquinamento dell’aria) è probabilmente il male minore.
“Una soluzione al rischio speculativo potrebbe essere la costituzione di un vincolo di inedificabilità e la realizzazione di mitigazioni a bosco sui bordi dell’ arteria, con benefici paesaggistici e da inquinamento” propone il Sindaco Lamberti .
“Finalmente le amministrazioni locali si riappropriano del loro territorio e del diritto di scelta, liberate dal pesante condizionamento del centro commerciale che per anni ha tenuto in scacco le istituzioni e paralizzato ogni concreta iniziativa ” dice il Sindaco di Certosa Infurna .
”Volendo cogliere il risvolto positivo – suggerisce Ferrari- forse proprio questo ritardo ha salvaguardato involontariamente il territorio da interventi speculativi che una decina di anni fa erano certamente più ricorrenti . Grazie a tutti“.
E grazie Alan, tienici aggiornati.

La protesta a Certosa «Sono concimi tossici»

Alla frazione Torriano casi di irritazione agli occhi e alla gola tra i residenti Il sindaco: «Un’ordinanza vieta di spargere fertilizzanti a 200 metri dalle case»

Articolo di Giovanni Scarpa da La Provincia Pavese del 12 Marzo 2015

CERTOSA. Lacrime agli occhi e gola in fiamme. E tante proteste. A finire sul banco degli imputati i fanghi biologici con cui gli agricoltori, di questi tempi, iniziano a concimare i campi. «Da due giorni l’aria è quasi irrespirabile – dicono alcuni abitanti della frazione di Certosa –. Bisogna stare con le finestre chiuse e uscire di casa il meno possibile. Altrimenti si rischia di non riuscire a respirare». image-9Su via Principale sono ancora visibili le tracce dei liquami lasciati da camion e trattori che attraversano la strada centrale del paese per raggiungere le cascine. Dove, una volta scaricato il fertilizzante, il materiale viene portato nei campi con i mezzi agricoli. Da quel momento in poi, per gli abitanti non c’è più tregua. Non appena si alza la temperatura, poi, i miasmi sono ancora più forti. Un odore acre e pungente si alza dai campi cosparsi di fertilizzante e raggiunge abitazioni ed esercizi commerciali. Qualcuno sopporta. Qualcun altro chiude semplicemente le finestre. E visto che non è ancora estate, risolve così il problema. Altri però, hanno avuto vere e proprie reazioni allergiche ai miasmi. Come conseguenza, lacrimazione a mal alla gola. «Ho dovuto ricorrere agli antistaminici perchè non riuscivo più a respirare – dice un abitante –. E ogni anno la cosa si ripete». Il problema nasce dal fatto che i fertilizzanti, una volta gettati, non vengono ricoperti con la terra come si dovrebbe fare.

Qualcuno ha parlato di sostanze chimiche. In realtà sarebbero semplici fertilizzanti che non contengono sostanze pericolose per la salute, ma che comunque risultano sgradevoli all’olfatto. Le operazioni da parte degli agricoltori proseguiranno anche nei prossimi giorni. Ed è probabile che il braccio di ferro con i residenti continui. Anzi, lo scontro rischia di acuirsi con l’approssimarsi della bella stagione. Il sindaco, Marcello Infurna spiega: «Esiste un’ordinanza che risale al 7 maggio 2014 emessa dall’allora sindaco Corrado Petrini che vieta lo spargimento dei fanghi indicando una fascia di rispetto di 200mt dalle residenze. A fronte di segnalazioni sui social (purtroppo nessuna direttamente agli uffici tecnico e polizia locale) ho attivato gli uffici competenti per opportune verifiche. La materia purtroppo limita l’azione del sindaco ma faremo il possibile per evitare lacrimazioni e insopportabili odori».

E anche sui social, appunto, il tema impazza. «Sulla questione dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali, non pericolosi, che servono a produrre fertilizzanti agricoli, era già sceso in campo un comitato di cittadini di Vellezzo e Rognano – dice ad esempio Maurizio Marzano sulla pagina fb del gruppo di Torriano. – So che la questione è anche stata oggetto di interrogazione parlamentare alla Camera». Il riferimento, nel caso specifico, riguarda l’impianto in fase di realizzazione a Vellezzo, a poche centinaia di metri di distanza da Torriano, ad opera di Agroittica. Ma dalla società di Giussago fanno sapere subito che questa ipotesi è assolutamente da escludere. «L’impianto è ancora in fase di realizzazione e non entrerà a regime prima della fine dell’anno – dicono –. La fase di spandimento, poi, non ci sarà prima del 2016. Gli attuali odori dovuto allo spargimento dei fertilizzanti nei campi non può quindi essere addebitato a noi»

«Io sto con le mie nutrie nell’Oasi di Certosa»

CERTOSA. «Le nutrie non sono degli animali pericolosi anzi possono tranquillamente convivere con l’uomo». di Mattia Tanzi

Articolo da La Provincia Pavese del 9 Marzo 2015

CERTOSA. «Le nutrie non sono degli animali pericolosi anzi possono tranquillamente convivere con l’uomo». Di questo è convinto l’agricoltore Davide Carlini, 53 anni, di Cascine Calderari, frazione di Certosa di Pavia che da qualche anno ha deciso di addomesticare le nutrie nel suo agriturismo didattico, inserito all’interno dell’azienda agricola Oasi.

Qui, le nutrie hanno imparato a vivere insieme a galline, oche, capre, tacchini e a tanti altri animali da cortile.

image1«Dieci anni fa ho trovato una piccola nutria abbandonata dalla madre e ho deciso di allevarla – spiega Davide carlini – L’ho prima nutrita con il biberon e poi addestrata a vivere nella mia azienda. Grazie a questa esperienza mi sono accorto che le nutrie, considerate dall’opinione pubblica degli animali orripilanti, paragonabili a grosse pantegane, sono in realtà dei castori più piccoli che diventano affettuosi ed hanno bisogno di compagnia. E’ un po’ come avere un gatto. Infatti, alcune delle mie nutrie si fanno addirittura fare i “grattini” sulla pancia e giocano con me».

Attualmente in azienda nell’Oasi vivono una decina di nutrie di cui molti cuccioli. Addirittura alcuni appassionati di questi roditori hanno chiesto all’agricoltore di poterli portare a casa loro come se fossero gatti o cani.

«Qui da me le nutrie girano libere insieme a tutti gli altri animali. – continua Carlini – Epifanio, che purtroppo è morto due anni fa, era diventato famoso perché veniva chiamato la nutria gatto». Nell’agriturismo didattico arrivano ogni week end tante famiglie e alunni di scuole milanesi che imparano a conoscere tutti gli animali comprese le nutrie.

«I bambini non hanno preconcetti ma i loro genitori e qualche insegnante rimangono stupefatti da questa presenza che considerano inquietante. – afferma Carlini – Mi piace fare cambiare idea alle persone sul mondo delle nutrie. Devo dire che il 90% degli adulti, che visitano il mio agriturismo, tornano a casa con un’altra opinione».

Nell’azienda agricola Oasi, fondata nel 2010 si producono miele, frutti di bosco, ortaggi con la relativa trasformazione in confetture. L’altra particolarità di questa azienda è la presenza di una casa realizzata tra due alberi secolari che è molto apprezzata dai turisti di tutta Europa. Infatti, nella bella stagione olandesi, tedeschi e svizzeri decidono di trascorrere il week end in questa particolare abitazione situata tra il verde e i numerosi animali, tra cui le nutrie. Tra i progetti futuri di Davide Carlini c’è anche la realizzazione di una piscina ecologica che sarà pronta per l’estate.

Furti a Torriano

La Provincia Pavese 11 Febbraio 2015

CERTOSA DI PAVIA. Ladri scatenati l’altro pomeriggio dopo le 18. Prese di mira almeno cinque abitazioni. Qualcuno se li è trovati sul balcone, altri già in casa. Sono scattati gli allarmi, alcuni vicini hanno chiamato i carabinieri. Alla fine solo danni e abitazioni a soqquadro, ma pare non siano riusciti a portare via niente di valore. Nemmeno quando sono tornati, verso le 19, in un’altra casa (ci abita un medico del San Matteo) dove hanno messo tutto sottosopra ma alla fine non hanno trovato niente. I residenti: siamo esasperati, ora facciamo “squadre di sorveglianza”. Già attiva invece la sorveglianza in rete tramite fb: arrivano segnalazioni continue su movimenti sospetti sulla pagina “Sei di Torriano se”.

La Provincia Pavese 11 Febbraio 2015 – Articolo di Giovanni Scarpa

garlaschelliCERTOSA. Un assalto in piena regola. Con cani che abbaiavano, abitanti che chiamavano i carabinieri, ladri che saltavano su e giù dai balconi. L’altro pomeriggio a Torriano, frazione di Certosa, verso le 18, una banda composta da almeno tre uomini ha cercato di mettere a segno una serie di furti nelle abitazioni del paese. Non essendo riusciti a portare a termine i primi colpi, non contenti, sono tornati un’ora più tardi. Ma anche in questo caso la fortuna non ha assistito la banda: pur essendo riusciti ad entrare nella casa presa di mira, non hanno trovato nulla di valore e se ne sono andati a mani vuote. Il primo ad essere visitato dai ladri è stato Carlo Garlaschelli, che abita in via Principale, proprio all’inizio del paese. «Molto probabilmente erano lì a controllare – racconta –. Hanno cercato di forzare la porta ma senza riuscirci. Poi hanno spaccato il vetro della finestra probabilmente per aprire dall’interno. Per fortuna il nostro vicino è riuscito a vederli e a metterli in fuga, mentre chiamava i carabinieri. Secondo la sua descrizione erano in 3». Il proprietario non ha subito il furto, ma scuote il capo: «Siamo una famiglia di operai. Ma cosa sperano di poter rubare qui da noi? Facciamo i turni, entriamo ed usciamo di casa continuamente. Di sicuro ci stavano curando». Già un’altra volta, rivela, hanno preso di mira la sua abitazione. Non contenti, i ladri sono andati poi in via Veneto. Qui, incuranti del fatto che i padroni di casa fossero in casa, si sono arrampicati su l balcone. Sarebbero forse riusciti ad entrare se i proprietari della villetta non si fossero insospettiti del “palo” della banda, proprio fermo davanti all’abitazione. Quando hanno cercato di guardare meglio fuori, si sono accorti che uno dei malviventi era già vicino alla finestra. Il ladro, vistosi scoperto, è saltato a terra ed è fuggito con il complice. Per un po’ ila banda ha fatto perdere le tracce. Ma non aveva ancora mollato la presa. L’ultimo tentativo, infatti, è stato fatto all’incirca un’ora più tardi sempre in via Principale, ma verso la fine del paese. In questo caso sono riusciti ad entrare in una casa dal retro in assenza del proprietario, un medico del San Matteo. Dopo aver messo completamente a soqquadro la casa, se ne sono andati praticamente a mani vuote perchè non hanno trovato nulla di valore. «Torriano è sotto assedio, non mi viene in mente altro termine» dice Massimo Navoni, gestore dell’unico bar della frazione e lui stesso –negli anni scorsi – pluriderubato. Ora monta la rabbia in paese. In molti vogliono organizzarsi in «squadre di controllo», mentre su facebook è già attiva una fitta rete di contatti pronta a mettersi in moto in caso di necessità.