Lega e PD contro M5S “La Certosa resti ai frati”

Da La Provincia Pavese di Martedì 5 Novembre 2013

CERTOSA.
Se è comune l’obiettivo di valorizzare il monumento della Certosa e renderlo maggiormente accessibile ai turisti ampliando gli attuali orari di apertura, tra le forze politiche resta la distanza su come e chi dovrà gestire il complesso.
Ed è soprattutto il ruolo dei monaci che fa discutere.
Un ruolo che deve rimanere fondamentale, secondo la Provincia da cui arriva la proposta di sostituire la convenzione con un accordo di programma che coinvolga più enti. «La proposta è stata condivisa con il sottosegretario ai beni culturali Borletti Buitoni – spiega Milena D’Imperio, vicepresidente della Provincia -. Chiederemo che ne facciano parte monaci, Demanio, Ministero dei Beni culturali, le due Soprintendenze, Regione, Provincia, Comune».
E’ d’accordo l’amministrazione comunale. «Sarebbe necessaria- sottolinea l’assessore Marcello Infurna – una convenzione che lasci la parte monastica ai monaci, che sono un’importante risorsa, e la parte non monastica in cogestione».
Prende posizione anche la Lega: per il senatore Gian Marco Centinaio “va riproposta la convenzione che vede due soli protagonisti, Demanio e comunità religiosa”.
«I religiosi devono continuare a gestire il monumento», ribadisce Centinaio che in Senato ha aperto una discussione con i 5 Stelle, firmatari di un ordine del giorno che impegna il Governo ad intervenire per tutelare la Certosa.
Il senatore Luis Orellana infatti ha sottolineato la necessità di modificare la convenzione: «Nessuno vuole cacciare i monaci, ma 7 persone non sono in grado di gestire la struttura».
Intanto la Provincia chiederà al Demanio di convocare un tavolo tecnico.
«Le priorità – chiarisce D’Imperio – restano il restauro del complesso e la sua valorizzazione. La Certosa non è stata finora ignorata, né abbandonata a sé stessa.
Il problema è quello di reperire le risorse necessarie a un monumento che ha bisogno di una costante opera di restauro. E’ da anni che insieme agli enti, con pazienza, stiamo lavorando per trovare finanziamenti».
Stefania Prato

Certosa, servono 6 milioni per i restauri

Da La Provincia Pavese Venerdì 1 Novembre 2013

Tutela del monumento, passa ordine del giorno in Senato con primo firmatario Orellana (M5S)

Arriva in Senato la questione Certosa. Dopo il parere positivo del Governo, l’altro ieri a larga maggioranza è stato votato l’ordine del giorno che impegna l’esecutivo ad intervenire per tutelare il monumento.
Un ordine del giorno che vede, come primo firmatario, il senatore Luis Orellana del Movimento 5 Stelle, che dice: «E’ un primo passo verso la valorizzazione di uno dei maggiori complessi monumentali del nostro Paese».
E i Pentastellati hanno anche pronto un pacchetto di emendamenti alla legge di Stabilità. «Sono già stati depositati», precisa Orellana che anche questa volta ha posto per primo la sua firma alla richiesta di «reperire risorse finanziarie per il restauro del monumento».
Un restauro che, dai conti ipotizzati dagli uffici tecnici ministeriali, potrebbe costare intorno ai 6 milioni di euro, fanno sapere dal gruppo dei 5 Stelle. «Denaro che si potrebbe recuperare in circa tre anni facendo pagare il biglietto che potrebbe avere un costo compreso tra i 5 e i 10 euro», sottolinea il senatore che nei giorni scorsi ha incontrato il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, che alla Certosa era da poco venuta in visita, invitata dall’onorevole Chiara Scuvera (Pd).
«Ho chiesto – spiega Orellana – una convergenza fra le forze di maggioranza e opposizione ».
Resta sul tavolo il nodo della convenzione che lega Demanio e monaci, scaduta nel marzo 2012, e che i 5 Stelle hanno chiesto di rivedere. «I monaci devono rimanere, nessuno li vuole cacciare – spiegano – ma è umanamente impossibile che sette persone riescano a gestire un monumento di quelle dimensioni.
Sarebbe opportuno che si provvedesse ad assumere personale, ipotizzando una nuova gestione del complesso.
Ma questo è un aspetto su cui il Governo non si è ancora espresso”. Si è però espresso chiaramente sulla necessità «di garantire una più efficiente gestione dell’abbazia e di rafforzare il circuito turistico e culturale visconteo che comprende anche il Castello di Pavia e altri monumenti».
Sono questi infatti alcuni dei punti inseriti nell’ordine del giorno appena approvato e che prevede anche l’impegno ad «adottare ogni iniziativa utile ad assicurare un migliore accesso del complesso monumentale della Certosa».
Insomma l’obiettivo è quello di rivedere gli orari di apertura dell’abbazia. «E’ stato fatto un primo passo importante – sottolinea Orellana – e spero che simili convergenze si realizzeranno anche quando si discuterà del reperimento di risorse per il restauro. Devo anche ringraziare le associazioni e i comitati».
Orellana si riferisce al neo Comitato per la tutela della Certosa, a Pavia Monumentale, Italia Nostra, l’Associazione Parco Visconteo che avevano anche steso un piano di rilancio della Certosa.

Stefania Prato

A scuola dalle liste degli studenti medi

di Pierfrancesco Damiani
Lettera al Direttore della Provincia Pavese
Pubblicata il 30 Ottobre 2013

E’ stato molto divertente, oltre che emblematico, vedere in queste ultime settimane, sui giornali, pagine in cui comparivano, assieme, articoli riguardanti le prossime elezioni politiche comunali e le elezioni dei rappresentanti degli studenti. Colpiva in particolare la differenza di stile tra il mondo serioso degli adulti e quello ironico ed autoironico degli adolescenti.
Basterebbe citare i nomi delle liste in campo nelle scuole : “Lista mai vista”; “Listavate aspettando”; “Cogli Listante”; “ La sommossa del Cossa”.
Mi sono preso la briga di leggere alcuni programmi (tutti pieni di concretezza e protagonismo degli studenti): proposte sulla durata dell’intervallo, sulle gite, sulle palestre ma anche sulla sicurezza, sulla raccolta differenziata, su nuovi contenuti educativi, sul diritto di parola, sull’utilizzo degli spazi anche fuori orario, ecc.
Insomma molta immaginazione coniugata a semplicità e concretezza e con al centro il vissuto reale delle scuole.
Molto belli anche i volantini ed i filmati realizzati dagli studenti stessi, senza bisogno di esperti di comunicazione e ghostwriters.
Di antiche ideologie, di frasi fatte, di “appartenenze partitiche” neanche l’ombra.
Magari qualcuno si dispiacerà di questa abissale distanza dalla politica degli adulti, ma così è.
E ciascuno faccia lo sforzo di capire il perché. Una nostra grande scrittrice ha titolato un suo libro “Il mondo salvato dai ragazzini”.
Un libro uscito in una data fatidica, il 1968, che ha accompagnato una stagione segnata dalla volontà di profondo rinnovamento politico e morale.
Un libro di grandi slanci, anche formali, con un’alchimia che sembra proiettare il testo fuori dalle pagine.
Un inno all’adolescenza, alla sua energia e alla sua bellezza, come visione politica per cambiare il mondo.
Io invece faccio parte di quegli altri articoli citati nello spazio serioso degli adulti in competizione elettorale.
Ma credo sarebbe molto utile se i miei compagni di strada ed avversari politici dedicassero un po’ più di tempo, anziché alle tattiche e strategie, a leggere i programmi degli studenti medi.
Sarebbe un’utile lezione di umiltà e di buon senso.
Del resto nessuno che vinca le elezioni potrà costruire qualcosa di sensato, di nuovo e di buono, senza mettersi in ascolto della voce di questi ragazzi, senza dare priorità al mondo della scuola e della cultura, dove sono presenti ancora le relazioni non mercantili e dove si coltiva il grande racconto della vita e l’amore per bellezza, che ci può e ci “vuole” salvare.
Buona lettura.

 

Interrogazione in Senato sulla Certosa di Pavia

di Luis Orellana 

Mercoledì scorso, il M5S ha presentato la seguente interrogazione parlamentare (a mia prima firma) riguardante la Certosa di Pavia. Chiedo che si intervenga rapidamente per migliorare la acccessibilità e la gestione della Certosa, per valorizzare la struttura in vista di Expo 2015 e che in qualsiasi progettualità venga messo in atto si coinvolga la cittadinanza.

Ecco il testo tratto dal resoconto del Senato.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01004
Atto n. 4-01004

Pubblicato il 16 ottobre 2013, nella seduta n. 126

ORELLANA , BIGNAMI , ROMANI Maurizio , FATTORI , BENCINI , MOLINARI , BATTISTA , DONNO , AIROLA , CAMPANELLA , CAPPELLETTI , CASALETTO , MORRA , MONTEVECCHI , DE PIETRO , COTTI , SERRA – Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. –
Premesso che:

il complesso monumentale della certosa di Pavia fu acquisito nel 1785 mediante espropriazione dallo Stato di Milano per ordine dell’imperatore Giuseppe II e da allora è sempre appartenuto al demanio statale;

il 7 luglio 1866 il monastero è stato dichiarato monumento nazionale italiano;

dal 1881 al 1968 il Ministero della pubblica istruzione amministrò il complesso direttamente, consentendovi l’accesso al pubblico previo pagamento del biglietto di ingresso che, unitamente ai proventi del podere, consentiva di coprire le spese di manutenzione e restauro;

successivamente la gestione del complesso fu attribuita ai frati cistercensi del priorato della Beata Maria vergine della certosa ticinese, che hanno sempre consentito l’accesso gratuitamente. La concessione è scaduta dal marzo del trascorso anno 2012 e non è stata rinnovata;

le opere di restauro sono state eseguite sempre a spese dello Stato, posto che la concessione non imponeva alcun obbligo di manutenzione a carico dei frati;

il complesso è ora in stato di parziale degrado: le visite di gruppi numerosi di turisti, guidati da un solo frate, non consentono di esercitare una sorveglianza adeguata, con il risultato che gli affreschi alle pareti del chiostro piccolo, tra cui quelli eccezionali di Daniele Crespi, sono irrimediabilmente deturpati dai graffiti. Sulle coperture delle celle sono visibili tegole frantumate o distrutte: è lecito congetturare che le infiltrazioni piovane abbiano aumentato muffe e degrado. Un tratto del muro esterno, edificato nel ‘400, qualche anno fa è crollato. Solo dopo un anno e mezzo è stato restaurato per le proteste ricorrenti del giornale locale e delle associazioni ambientaliste. Purtroppo si temono nuovi crolli perché lungo tutto il tratto del muro di cinta volto a sud passa la strada provinciale che collega San Genesio e Uniti con la certosa di Pavia, strada realizzata dall’amministrazione provinciale;

l’accessibilità del monumento ai visitatori è limitata: l’orario di visita è ridotto a 5 ore giornaliere suddivise tra il mattino (dalle ore 9.00 alle 11.30) e il pomeriggio (dalle ore 14.30 alle 17.00). È da rilevare che l’orario di visita non corrisponde agli standard europei e italiani. Vengono tenute chiuse le cappelle laterali dove si trovano le opere più celebri quali i quadri del Bergognone e gli altari intarsiati; le sacrestie del transetto sono accessibili a giorni alterni. Le 24 celle del chiostro grande sono veri e propri appartamenti a due piani; tranne due, aperti alle visite, gli altri restano sempre chiusi;

considerato che:

la Certosa di Pavia è uno dei monumenti più celebri, a livello sia nazionale che internazionale, del territorio;

il 2 ottobre 2013 il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo Borletti Dell’Acqua, su invito della Provincia di Pavia, ha visitato il complesso monumentale;

durante la visita l’amministrazione provinciale di Pavia ha illustrato al Sottosegretario la necessità di reperire fondi per la manutenzione del monumento, sottolineando l’importanza e utilità che a tal fine avrebbe il far pagare un biglietto di ingresso;

il Sottosegretario ha in seguito inviato una lettera alla vice presidente della Provincia di Pavia D’Imperio in cui manifesta “vivo interesse perché i problemi legati alla Certosa si risolvano anche in vista di Expo 2015”;

considerato altresì che:

tramite dossier, progetti, varie iniziative lo stato del complesso monumentale è da anni osservato e seguito da diverse associazioni fra cui Fai, cooperativa Dedalo, Pavia Monumentale, Società per la conservazione dei monumenti dell’arte cristiana, Associazione Parco Visconteo;

la richiesta che viene dalle associazioni è quella di un miglioramento nella gestione del monumento, della sua manutenzione e accessibilità;

gli standard europei di gestione di complessi monumentali paragonabili a quello della certosa prevedono l’istituzione di poli museali con servizi interni; la normativa italiana già disciplina la gestione e creazione di poli museali tramite il decreto del Presidente della Repubblica del 29 maggio 2003, n. 240,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire al fine di garantire una migliore accessibilità del complesso monumentale, individuando al contempo le modalità più opportune per garantirne una più efficiente gestione;

se, in dialogo e collaborazione con le istituzioni competenti, intenda studiare ed implementare le modalità più opportune di valorizzazione del complesso monumentale, e il suo inserimento in un più ampio circuito culturale e turistico afferente ad esempio ai monumenti viscontei e alla vocazione agricola del territorio, anche in collegamento con Expo 2015, il cui tema sarà proprio l’alimentazione;

se ritenga importante la partecipazione dal basso e il coinvolgimento del territorio nella definizione delle strategie di gestione del complesso monumentale, eventualmente avviando un percorso di ascolto e dialogo con la cittadinanza, le associazioni e i comitati del territorio.

Principi fondanti di IDEA&lista – Amministrazione etica e solidale .1

Ecco il “primo principio” che Idea&Lista sostiene
SVILUPPO SOSTENIBILE, PIANIFICAZIONE AMBIENTALE, AMMINISTRAZIONE VIRTUOSA:

•    Sostenibilità ambientale: mantenere QUALITA’ e RIPRODUCIBILITA’ delle RISORSE NATURALI.

•    Sostenibilità istituzionale: assicurare condizioni di stabilità, DEMOCRAZIA, partecipazione, TRASPARENZA, GIUSTIZIA.

•    Sostenibilità economica: generare REDDITO e LAVORO per il sostentamento della POPOLAZIONE.

•    Sostenibilità sociale: garantire condizioni di BENESSERE umano (sicurezza, SALUTE, istruzione) equamente distribuite per classi e genere.

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Vi riconoscete in questa idea? Scaricate qui l’invito PDF che è stato distribuito nelle scorse settimane nella casella della posta di tutti gli abitanti di Certosa di Pavia (anche se ad alcuni sembra non sia arrivato…) e contattateci (all’email certosaidealista@email.it ) per proporre azioni concrete e discuterne con noi (prossimo incontro Venerdi 25 Ottobre, in Cooperativa di Via Rinascimento alle 21.00).
Il gruppo di lavoro Comunicazione – Idea&Lista

Progetti per l’Abbazia e viabilità

Da La Provincia Pavese 15 Ottobre 2013 «Con più turisti serve tangenziale»
Certosa, progetti per l’abbazia e nodo viabilità da affrontare

CERTOSA Sul rilancio del monumento della Certosa si muovono istituzioni e associazioni. Percorsi diversi che convergono su un punto: valorizzare il complesso monumentale voluto da Gian Galeazzo Visconti e ripristinare il circuito turistico. Ma sui flussi di visitatori che potrebbero arrivare anche in vista dell’Expo ci sono residenti che si chiedono come si intende arginare l’impatto viabilistico su strade già al collasso. Tra questi c’è Gianfranco Spiaggi che abita a Certosa e dice: «Si è demonizzato il centro commerciale anche per il traffico che avrebbe mandato in tilt l’ex statale 35, ma bisognerebbe domandarsi come si intende risolvere il problema». Si torna a parlare della tangenziale di Certosa che, spiega la vicepresidente della Provincia, Milena D’Imperio è stata prevista nel Piano triennale delle opere pubbliche. «Il problema esiste – dice D’Imperio – il traffico in questa parte del territorio provinciale, va veicolato in modo diverso. Prevederla non significa realizzarla, ma ci rendiamo conto che l’ex statale 35 che taglia a metà il paese, comporta problemi di sicurezza che vanno risolti, cercando le risorse necessarie». La Provincia di Pavia , dice D’Imperio, sta lavorando a ritmo serrato per aumentare gli orari di apertura del monumento, «almeno della parte esterna, coinvolgendo volontari», ricorda l’assessore, e per trovare i finanziamenti necessari per gli interventi di restauro. «La priorità è la miglior conservazione del bene culturale, senza perdere di vista la più efficace attivazione di strumenti ad hoc perché sia fruibile al meglio. Bisognerebbe pensare al sistema di illuminazione delle cappelle laterali. Il problema è anche da ricercarsi nell’incapacità di usare in modo ottimale le poche risorse disponibili». Intanto le associazioni Italia Nostra, Pavia Monumentale, Associazione Parco Visconteo rimangono sulle barricate, portando avanti il progetto proposto dall’avvocato Franco Maurici, realizzato con cittadini del gruppo Idea&Lista che si presenterà alle prossime amministrative di Certosa. Maurici insiste nel chiedere la nomina di un commissario straordinario che potrebbe istituire il biglietto d’ingresso, «fondamentale per conoscere il numero esatto dei visitatori».

Stefania Prato

Certosa, lavoriamo sui fondi

di Stefania Prato, 14 ottobre 2013

BORGARELLO. Se l’onorevole del Pd, Chiara Scuvera, spiega che si sta già lavorando sulla «questione Certosa», Cesare Del Frate, 5 Stelle, fa sapere che è pronta l’interrogazione che il senatore Luis Alberto Orellana presenterà sulla situazione del monumento e sul rinnovo della convenzione, scaduta, tra Demanio e monaci. Sono queste le linee su cui stanno lavorando le forze politiche a cui le associazioni Parco Visconteo, Pavia Monumentale, Italia Nostra e Fai si sono rivolte per «chiedere atti concreti».

Del progetto di rilancio del monumento, proposto da Franco Maurici, avvocato, esponente di Italia Nostra, e da alcuni cittadini, si è parlato ieri a Borgarello in un dibattito organizzato dall’associazione Parco Visconteo. Il sindaco Nicola Lamberti ha sottolineato pieno appoggio «ad un progetto ambizioso, ma realizzabile con l’impegno di tutti». «Il territorio – dice Lamberti – deve cogliere questa sfida». «Si tratta di difendere e valorizzare un monumento nei confronti del quale finora – dichiara Emilio Ricci, presidente dell’associazione – la politica si è completamente disinteressata». E’ d’accordo Giovanni Giovannetti che, rivolgendosi all’onorevole Scuvera, presente all’incontro, ha sottolineato la necessità, da parte del Pd, di «fare autocritica». E Scuvera, raccolta la provocazione, annuncia: «Insieme al sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni si sta lavorando su una maggiore fruibilità del monumento, l’inserimento di contributi per il restauro nella prossima Finanziaria, la revisione della convenzione». «Non si può perdere tempo», insiste Maurici che sottolinea l’importanza di istituire un polo museale, un piano di riuso per definire la destinazione degli edifici e un piano dell’occupazione, dei servizi e della sicurezza. Per Paolo Ferloni (Italia Nostra) la Certosa potrebbe diventare meta di turismo religioso. «Una Regione e un Governo illuminato – aggiunge – devono saper attirare convergenze». E a chiedere il contributo da parte delle istituzioni è anche Gianfranco De Paoli, presidente di Pavia Monumentale, che avverte: «Le associazioni daranno battaglia per salvare la Certosa».

da La Provincia Pavese, 14 ottobre 2013

MONUMENTO DELLA CERTOSA: VIA LA GATTA I TOPI BALLANO

Borgarello 13 Ottobre 2013

A Borgarello in occasione del rinnovo del tesseramento ASSOCIAZIONE PARCO VISCONTEO , per la quarta volta nel volgere di breve il monumento de La Certosa di Pavia è stato al centro di un affollato incontro di cittadini di  Certosa, Borgarello, Pavia e altri comuni: cittadini pensanti che hanno a cuore le sorti del monumento. Una “Perla”  architettonica lombarda del ‘4-500, racchiusa da antiche mura che circondano 30 ettari di terreno agricolo e  15.000 mq di antichi fabbricati, chiostri, edifici di culto; amata e conosciuta all’ estero quasi più che in Italia ma drammaticamente trascurata e in condizioni di crescente degrado. Per quanto luogo di culto, non è proprietà  vaticana o della curia, ma dello Stato Italiano, che dopo averla gestita dignitosamente fino agli anni sessanta la concesse in gestione a una comunità di frati Cistercensi , oggi rimasti soltanto in 7. Nulla contro il diritto di culto monastico, ma appare evidente che la “regola” e il numero mal si conciliano con le esigenze di tutela di un complesso monumentale di simili proporzioni e con le necessità di gestione di flussi turistici che contano _spannometricamente_ dai 300 ai 700 mila visitatori l’anno. Un transito imponente sino ad ora privo di regolamentazione e totalmente senza ritorno per il proprietario (lo Stato) o per il monumento . Da qui la proposta, in occasione dello scadere della concessione ai frati, della costituzione di un “polo museale” autonomo che potrà gestire convenientemente i flussi turistici (si ipotizzano ricavi da visitatori dai 3 ai 5 milioni di euro), finanziando  restauri, gestione, manutenzioni, dando utile destinazione ai fabbricati , promuovendo occupazione  diretta, indotto, servizi connessi sul territorio. Senza necessariamente escludere la funzione di culto.

Prima mossa: la nomina di un Commissario che ripristini il “biglietto d’ ingresso” garantendo la destinazione dei  proventi e un corretto monitoraggio del numero di visitatori. Seguiranno le fasi successive, certamente complesse,  ma il cambio di orientamento finalmente sarà un fatto acquisito.

Ma torniamo alla 4a affollata conferenza . Si da il caso che nel volgere di pochi mesi Certosa, Pavia e molti altri  comuni italiani avranno le elezioni per il rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. E a Certosa, non è un segreto per  nessuno, sono scoppiate scintille . Fra politici di segno contrario ? Non è più di moda, gli scontri ora avvengono in  famiglia , dentro uno stesso partito. La proposta a favore del monumento covava da anni, fu anticipata dall’ Avv.  Maurici quando prese impegno nel 2010 di patrocinare l’azione legale contro il centro commerciale di Borgarello.  Chiuso quel capitolo, vinta la battaglia “contro”, Maurici si accinge a sostenere la battaglia “pro”, pro monumento.  Ma l’istanza ormai è conosciuta, trova consenso fra i cittadini, infonde fiducia l’autorevolezza della persona. Sulla  scorta della fortunata esperienza dei cugini di Borgarello prende le mosse a Certosa una lista civica, simpaticamente  nominata “IDEA&lista”, che raccoglie il progetto e ne fa polo di aggregazione . Aderiscono in tanti , cittadini ,  intellettuali, esponenti di gruppi politici preesistenti che pure non senza travaglio smussano le diversità, ma la  battaglia è sana, aria nuova a viso scoperto, per chiunque voglia parlarne. E fra loro anche figure del Partito  Democratico, stanche dell’ immobilismo del sindaco PD uscente Petrini , dopo aver ingoiato per anni la scelta  sciagurata pro centro commerciale: ma la loro simpatia si può solo sussurrare a bassa voce. No , il PD ufficiale di  Certosa non è contrario a quella proposta, semplicemente la snobba, non ne parla, ha già fatto programmi,  distribuito destinazioni, designazioni, semplicemente bypassando il confronto con i cittadini . E quando la lista civica raccoglie quella proposta , i suoi aderenti sono tacciati come vecchi arnesi in cerca di tardive rivincite. Ma  quando il segretario PD di Pavia partecipa a una riunione sulla “Certosa” (la 3a), mostrando spontaneo apprezzamento al progetto, è tradimento. Scoppia una polemica sorda ma forte, fra due modi di far politica:  partendo dalla base, o partendo dal vertice.
Ma cosa centrano topi e gatti ? Quando i partiti ( topi) non ricevono partecipazione e stimoli da parte dei cittadini  (la gatta), emerge la parte più discutibile dei partiti, l’ opportunismo, la spartizione , la caduta delle spinte ideali; il fiato sul collo della partecipazione dal basso invece impedisce i giochi di convenienza, porta innovazione e spinta  ideale . Borgarello ha rinnovato profondamento l’ assetto interno del Partito Democratico locale in occasione delle ultime elezioni comunali , rovesciando – dal basso- le scelte sul centro commerciale e dando appoggio alla lista  civica di Lamberti, senza pretesa di ritorni di convenienza. E questo certamente è stato decisivo per il successo elettorale e per il bene di Borgarello; ma è stato anche una manifestazione forte di scelta politica che parte dal  basso e non può non essere riconosciuta come legittimo modo di far vera politica all’ interno del PD .
Credo che questa sia la strada giusta da seguire per un partito a vocazione popolare, negli impegni sul territorio,  anche rinunciando al primato di immagine, purché non manchino autenticità, spontaneità, e condivisione diffusa dei progetti.
 Alessandro Galbiati – iscritto PD Borgarello

pubblico
Un momento dell’incontro di Domenica 13 Ottobre presso l’Auser di Borgarello: una parte del pubblico presente
relatoriUn momento dell’incontro di Domenica 13 Ottobre presso l’Auser di Borgarello: tra i relatori Emilio Ricci, presidente Associazione Parco Visconteo, on. Chiara Scuvera, parlamentare e componente della XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI) e Nicola Lamberti, sindaco di Borgarello.

Continua lo scambio Maurici – Boatti sulla Certosa di Pavia…

Riportiamo qui l’ultimo intervento sul tema della tutela e gestione della Certosa di Pavia dell’avv. Maurici e, in allegato piu’ in basso, l’intero “carteggio” occorso, comprese alcuni dialoghi avvenuti sul social network facebook.
Inoltre ricordiamo che Domenica 13 Ottobre a Borgarello, in concomitanza con il Pranzo dell’Associazione PARCO VISCONTEO, ci sarà occasione di parlare ancora di questo tema. (Vedi evento)
Interverrà all’incontro anche l’onorevole Chiara Scuvera (PD) che si sta da tempo interessando del sistema monumentale della Certosa. A questo link uno stralcio della sua newsletter sull’argomento.

Franco Maurici, Pavia, 10 Ottobre 2013

I numeri, ci sono i numeri! Giorgio, mi stupisci, tu, un cultore dei numeri, non menzioni mai quelli della Certosa che sono impressionanti:
Superficie territoriale mq 326’750
Area agricola mq 300’000
Superficie coperta dei fabbricati mq 15’000
Superficie lorda di pavimento degli edifici civili e agricoli mq 40’000
Volume complessivo mc 136’770

Una chiesa, due chiostri, dodici edifici civili, otto fabbricati rurali.
Tutto questo appartiene non ai monaci, non alla Curia, ma allo Stato cioè a tutti noi.
Ma le condizioni del complesso non interessano alla talpa canterina del Parco Visconteo.
Il problema è solo: biglietti sì, biglietti no.
Credete che i monaci dalle visite non ricavino nulla? Evidentemente ai difensori dello statu quo va bene così. Vanno bene i graffiti nei chiostri, i tetti sfondati delle celle, le muffe nelle stanze chiuse, le cappelle laterali inaccessibili (fuorché non si presenti richiesta scritta alla Sovrintendente), il riso coltivato fin quasi al limite del muro di cinta; che così è caduto.
Credete che un complesso tanto grande si possa gestire con i paternostri? Senza un numero di addetti adeguato? Certo occorre un accurato piano finanziario che non presumo neppure di abbozzare, ma qualche idea non manca. Mimmo Damiani ha proposto di chiedere i fondi europei. E le fondazioni? Perché usano i fondi solo per le speculazioni edilizie?
Ancora un numero per Giorgio: l’area Neca è costata alla fondazione Banca Regionale Europea 20 milioni di euro. Non potevano essere spesi per la Certosa?
Poi Giorgio in po’ di logica non guasta. Trovami un modo migliore del biglietto per accertare il numero dei visitatori. Il registro firme: dice la talpa canterina.
Ma chi l’ha mai visto? Ma che prova è?
Dopo, ma solo dopo il ripristino della biglietteria, potrai dire che ho sbagliato, che nessuno visita la Certosa, che il complesso non è paragonabile alla Cappella degli Scrovegni, ecc.
Giorgio ancora una volta mi stupisci. Un raffinato intellettuale come te per dimostrare l’inutilità dei biglietti ricorre alla graduatoria degli artisti? Giotto al primo posto. E Bernardo da Venezia e il Bergognone? All’ultimo? La Romanini eccelsa studiosa di Bernardo da Venezia (notizia per la talpa canterina), inorridirebbe.
Immaginiamo la Certosa di domani riportata all’antico splendore: un orario continuato per dieci ore, copiosi servizi, larga offerta di opportunità culturali (biblioteca, laboratori, sale studio, esposizioni, percorsi ecologici), guide laureate, celle del silenzio, esercizi spirituali, lezioni teologiche, spazi per i bambini. In 326 mila metri quadrati c’è spazio per tutto.
Si potrebbe chiedere meno di 10 euro per l’accesso? Se ne pagano già quasi altrettanti ai monaci e il servizio è precario. Ci hai deluso. Credevamo di vederti al nostro fianco come a Borgarello e invece … ma non è mai troppo tardi.

Scarica il PDF Scambio Boatti Maurici su Certosa di Pavia (PDF)