Anche da Pavia un no al centro commerciale di Borgarello

Da La Provincia Pavese del 26 Ottobre 2014

Il capoluogo ribadisce per iscritto la contrarietà al progetto di Borgarello

BORGARELLO. Il «no» del Comune di Pavia al Parco commerciale multifunzionale di Borgarello, adesso è nero su bianco. In un documento, il sindaco Massimo Depaoli e l’assessore all’urbanistica, Angelo Gualandi, ribadiscono che la città di Pavia è contraria alla realizzazione del centro commerciale che, pure se realizzato nel territorio comunale di Borgarello, avrebbe rilevanti conseguenze sul capoluogo. Il documento è indirizzato alla “Progetto commerciale”, la società bergamasca che propone l’operazione, ma per conoscenza è stato inviato anche al presidente della Provincia di Pavia e ai sindaci dei Comuni di Borgarello, Certosa, Giussago e San Genesio e Uniti.

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Dopo Nicola Lamberti (sindaco di Borgarello), anche Massimo Depaoli (sindaco di Pavia) valuta molto negativamente l’impatto di un mega-centrocommerciale a nord di Pavia

Nella lettera gli amministratori scrivono che il Mezzabarba «in considerazione degli impatti urbanistici, commerciali, viabilistici e sociali derivanti dalla prospettata trasformazione, i quali (data la localizzazione dell’ambito del quale si tratta), graverebbero principalmente sul Comune di Pavia, non ritiene di poter accogliere l’invito rivolto, peraltro – pare opportuno sottolinearlo – al fine di dare luogo a un procedimento non previsto e disciplinato dalla legge». Nè, a far cambiare idea al Comune, sono valse le modifiche apportare al progetto del centro commerciale. «Nè con la precedente – prosegue la lettera – nè con l’attuale proposta risulta dimostrato come si intendano risolvere, in via prioritaria, i problemi di impatto ambientale e di carico viabilistico sulle infrastrutture esistenti».

Pavia, insomma, fa presente che la mega struttura progettata dalla società bergamasca porterebbe decisamente più problemi che benefici. Sia in termini di intasamento del traffico automobilistico, che di impatto ambientale o di conseguenze su un commercio di vicinato già ampiamente ridotto dall’apertura di diversi centri commerciali nel volgere degli ultimi anni.
Meno burocratico ma di identico significato il commento del sindaco Depaoli: «Il nuovo progetto non cambia la sostanza delle cose».
Il «no» del Comune di Pavia arriva a pochi giorni di distanza da una risposta dello stesso tenore formulata da Nicola Lamberti, sindaco di Borgarello. «Abbiamo dato una risposta politica ad una proposta politica, quella di firmare il protocollo d’intesa, arrivata dal privato». Il sindaco non si era fatto convincere dal nuovo progetto che “conferisce all’opera un’impronta ecologista”, ma che «non supera quegli ostacoli di natura sostanziale che, da sempre, sono alla base dell’opposizione di questa amministrazione all’insediamento». Un no «pregiudiziale ma motivato», aveva aggiunto il primo cittadino, sottolineando che «rimangono le precedenti criticità». «Vogliamo essere coerenti con il nostro programma di mandato, per l’impegno assunto nei confronti degli elettori che per ben due volte hanno consentito la nostra vittoria elettorale, e per senso di responsabilità verso le generazioni future, riteniamo che questo insediamento sia da rigettare». (f.m.)


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