Certosa, arcata inclinata Il muro è ancora a rischio

Articolo di Stefania Prato da La Provincia Pavese del 17 Ottobre 2014

L’allarme lanciato dal Comitato per la tutela e lo sviluppo del monumento I tecnici confermano: «E’ in atto un degrado naturale che stiamo rallentando»

«E’ visibile una torsione verso l’interno dell’arcata muraria che si trova sopra il portone del muro di cinta, un’inclinazione che fa temere il peggio e che induce a pensare che occorra provvedere al più presto». E’ preoccupato l’avvocato Franco Maurici, del Comitato per la tutela e lo sviluppo della Certosa che parla di «precarie condizioni delle mura» e insiste sulla «sulla necessità di una manutenzione continua del monumento».

murocinta_certosaLa parte della recinzione a cui si riferisce l’esponente di Italia Nostra è quella che si affaccia sulla provinciale numero 10 che collega Certosa a Borgarello e San Genesio, il lato est dove sono già in corso i lavori di consolidamento che riguardano un chilometro e mezzo delle mura quattrocentesche alte quattro metri e mezzo. L’intervento, predisposto dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, costerà 555mila euro e riguarda proprio la parte dove «è stato accertato che sussistono condizioni di pericolosità», aveva detto l’ingegnere Maurizio Clarizia del Provveditorato, sottolineando che è in atto «un processo di degrado naturale che si sta cercando di arrestare con questo delicato intervento di ripristino».

Dal Comitato però si insiste sulla necessità di eliminare le cause esterne che peggiorano una situazione già precaria. «All’interno del complesso monumentale c’è un’area agricola coltivata a riso – spiega Maurici – Qualche anno fa la risaia venne estesa fino al muro di cinta, peraltro privo di fondamenta, e ha portato all’abbassamento del livello del terreno, rendendo instabili i parapetti della peschiera e le magnifiche colonne. Ma nessuno ha sconsigliato la coltivazione del riso».

Indice puntato anche contro la provinciale, la cui sede stradale è più alta di circa 50 centimetri e in passato non era stato previsto alcun drenaggio.

Solo durante i lavori di recupero della porzione crollata furono posizionati corselli in pietra per evitare che l’acqua si riversasse verso il muro e tubazioni per il drenaggio. Che il muro stia perdendo progressivamente verticalità lo aveva dichiarato lo stesso Clarizia, sostenendo che l’inclinazione aveva raggiunto i quaranta centimetri nel punto collassato dell’antica struttura che circonda la Certosa.

Per questo, avevano detto dal Provveditorato, durante questo intervento, verranno realizzati, nella parte esterna ed interna, contrafforti in ferro, rivestiti con mattoni recuperati dalle fondazioni.


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