Stazioni inadeguate, bus scarsi a confronto aziende e pendolari

Da  La Provincia Pavese 16 Marzo 2014 di Linda Lucini

PAVIA. Stazioni inadeguate, difficili da raggiungere e senza posteggi

Caos nei collegamenti tra treni e pullman. E poi problemi sulle linee locali dei bus, treni in costante ritardo, zone completamente dimenticate dai trasporti pubblici. E’ quanto è emerso ieri nell’incontro nella Sala delle colonne della Provincia per fare il punto sulla situazione dei trasporti a Pavia e nelle zone del Pavese. L’incontro era la prima tappa dell’Osservatorio sulla mobilità per raccogliere i problemi legati ai trasporti in provincia. Presenti oltre all’assessore provinciale alla mobilità Paolo Gramigna, le aziende di trasporto pubblico come Arfea, Pmt, Stav, Trenord, i pendolari, i sindaci e gli studenti. «Prima dell’estate – dice Gramigna – vogliamo avere un nuovo piano del trasporto pubblico locale, quello che abbiamo è vecchio di 12 anni. E poi vorremmo anche avere uno strumento di programmazione quando entreranno in vigore le agenzie regionali». In teoria il 31 marzo avrebbero dovuto già esserci e ad occuparsi di tutta la provincia di Pavia doveva essere l’agenzia che riuniva anche Milano, Monza-Brianza e Lodi. Per costituire le agenzie però ci devono essere gli statuti e al momento pare ben difficile che si riesca a completare tutto l’iter entro fine mese. Nel frattempo le competenze sui trasporti e le relative gare di affidamento del servizio restano alla Provincia che si prepara a raccogliere i bisogni del territorio. Bisogni che sono tanti a giudicare da quanto è emerso ieri: i sindaci hanno sottolineato diversi problemi legati alle linee intercomunali soprattutto la mancanza di coordinamento tra treni e pullman. Il sindaco di Sommo ha chiesto il prolungamento delle corse da Cava sino in paese. Alcune studentesse del collegio Nuovo hanno lamentato gli scarsi collegamenti tra la periferia e il centro di Pavia. Pendolari e studenti oltre a lamentare ritardi costanti e linee da ritoccare, hanno sottolineato i problemi delle stazioni che restano scollegate dal servizio bus: «A Bressana, ad esempio, navette e pullman fermano a 300 metri dalla stazione – hanno detto – Così oltre a costringere i viaggiatori a percorre a piedi il tratto, magari anche con le valigie, ci si ritrova con autisti che non sanno nulla dei ritardi in stazione con il risultato che qualche pendolare finisce per restare a piedi». Inadeguata anche la stazione di Siziano, come hanno sottolineato gli amministratori comunali. Idem per Certosa. I pendolari hanno anche sottolineato la mancanza di un deposito bici alla stazione di Pavia. Abbastanza positivo il giudizio sulla S13, ma la sala ha accolto male la dichiarazione del rappresentante di Trenord che ha parlato di «orari rispettati al 90%». Pmt, unica azienda di pullman intervenuta, ha detto che bisogna riorganizzare le corse per avere «vie preferenziali» fino alle stazioni della S13. Pmt ha anche proposto di concentrare il trasporto con grandi pullman sulle linee principali in modo da ridurre i tempi di percorrenza aggiungendo a ciò una rete di minibus di collegamento con i paesi. Durante l’incontro si sottolineato la mancanza di dialogo tra Trenord e Trenitalia. «Coordinare i treni sembra davvero difficile – dice ancora Gramigna – In materia la Regione deve dare linee guida ed evitare che siano sempre i pendolari a pagare con ritardi che si accumulano. In merito alla situazione delle stazioni la Provincia ha assicurato che chiederà subito un incontro con RFI . Infine alle lamentele per i servizi sostitutivi dei treni soppressi, Trenord ha ammesso che il servizio non è efficiente, ma che lo sarà il prossimo gennaio con la nuova gara d’appalto.


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