Interrogazione in Senato sulla Certosa di Pavia

di Luis Orellana 

Mercoledì scorso, il M5S ha presentato la seguente interrogazione parlamentare (a mia prima firma) riguardante la Certosa di Pavia. Chiedo che si intervenga rapidamente per migliorare la acccessibilità e la gestione della Certosa, per valorizzare la struttura in vista di Expo 2015 e che in qualsiasi progettualità venga messo in atto si coinvolga la cittadinanza.

Ecco il testo tratto dal resoconto del Senato.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01004
Atto n. 4-01004

Pubblicato il 16 ottobre 2013, nella seduta n. 126

ORELLANA , BIGNAMI , ROMANI Maurizio , FATTORI , BENCINI , MOLINARI , BATTISTA , DONNO , AIROLA , CAMPANELLA , CAPPELLETTI , CASALETTO , MORRA , MONTEVECCHI , DE PIETRO , COTTI , SERRA – Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. –
Premesso che:

il complesso monumentale della certosa di Pavia fu acquisito nel 1785 mediante espropriazione dallo Stato di Milano per ordine dell’imperatore Giuseppe II e da allora è sempre appartenuto al demanio statale;

il 7 luglio 1866 il monastero è stato dichiarato monumento nazionale italiano;

dal 1881 al 1968 il Ministero della pubblica istruzione amministrò il complesso direttamente, consentendovi l’accesso al pubblico previo pagamento del biglietto di ingresso che, unitamente ai proventi del podere, consentiva di coprire le spese di manutenzione e restauro;

successivamente la gestione del complesso fu attribuita ai frati cistercensi del priorato della Beata Maria vergine della certosa ticinese, che hanno sempre consentito l’accesso gratuitamente. La concessione è scaduta dal marzo del trascorso anno 2012 e non è stata rinnovata;

le opere di restauro sono state eseguite sempre a spese dello Stato, posto che la concessione non imponeva alcun obbligo di manutenzione a carico dei frati;

il complesso è ora in stato di parziale degrado: le visite di gruppi numerosi di turisti, guidati da un solo frate, non consentono di esercitare una sorveglianza adeguata, con il risultato che gli affreschi alle pareti del chiostro piccolo, tra cui quelli eccezionali di Daniele Crespi, sono irrimediabilmente deturpati dai graffiti. Sulle coperture delle celle sono visibili tegole frantumate o distrutte: è lecito congetturare che le infiltrazioni piovane abbiano aumentato muffe e degrado. Un tratto del muro esterno, edificato nel ‘400, qualche anno fa è crollato. Solo dopo un anno e mezzo è stato restaurato per le proteste ricorrenti del giornale locale e delle associazioni ambientaliste. Purtroppo si temono nuovi crolli perché lungo tutto il tratto del muro di cinta volto a sud passa la strada provinciale che collega San Genesio e Uniti con la certosa di Pavia, strada realizzata dall’amministrazione provinciale;

l’accessibilità del monumento ai visitatori è limitata: l’orario di visita è ridotto a 5 ore giornaliere suddivise tra il mattino (dalle ore 9.00 alle 11.30) e il pomeriggio (dalle ore 14.30 alle 17.00). È da rilevare che l’orario di visita non corrisponde agli standard europei e italiani. Vengono tenute chiuse le cappelle laterali dove si trovano le opere più celebri quali i quadri del Bergognone e gli altari intarsiati; le sacrestie del transetto sono accessibili a giorni alterni. Le 24 celle del chiostro grande sono veri e propri appartamenti a due piani; tranne due, aperti alle visite, gli altri restano sempre chiusi;

considerato che:

la Certosa di Pavia è uno dei monumenti più celebri, a livello sia nazionale che internazionale, del territorio;

il 2 ottobre 2013 il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo Borletti Dell’Acqua, su invito della Provincia di Pavia, ha visitato il complesso monumentale;

durante la visita l’amministrazione provinciale di Pavia ha illustrato al Sottosegretario la necessità di reperire fondi per la manutenzione del monumento, sottolineando l’importanza e utilità che a tal fine avrebbe il far pagare un biglietto di ingresso;

il Sottosegretario ha in seguito inviato una lettera alla vice presidente della Provincia di Pavia D’Imperio in cui manifesta “vivo interesse perché i problemi legati alla Certosa si risolvano anche in vista di Expo 2015”;

considerato altresì che:

tramite dossier, progetti, varie iniziative lo stato del complesso monumentale è da anni osservato e seguito da diverse associazioni fra cui Fai, cooperativa Dedalo, Pavia Monumentale, Società per la conservazione dei monumenti dell’arte cristiana, Associazione Parco Visconteo;

la richiesta che viene dalle associazioni è quella di un miglioramento nella gestione del monumento, della sua manutenzione e accessibilità;

gli standard europei di gestione di complessi monumentali paragonabili a quello della certosa prevedono l’istituzione di poli museali con servizi interni; la normativa italiana già disciplina la gestione e creazione di poli museali tramite il decreto del Presidente della Repubblica del 29 maggio 2003, n. 240,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire al fine di garantire una migliore accessibilità del complesso monumentale, individuando al contempo le modalità più opportune per garantirne una più efficiente gestione;

se, in dialogo e collaborazione con le istituzioni competenti, intenda studiare ed implementare le modalità più opportune di valorizzazione del complesso monumentale, e il suo inserimento in un più ampio circuito culturale e turistico afferente ad esempio ai monumenti viscontei e alla vocazione agricola del territorio, anche in collegamento con Expo 2015, il cui tema sarà proprio l’alimentazione;

se ritenga importante la partecipazione dal basso e il coinvolgimento del territorio nella definizione delle strategie di gestione del complesso monumentale, eventualmente avviando un percorso di ascolto e dialogo con la cittadinanza, le associazioni e i comitati del territorio.


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Commenti

Una risposta a “Interrogazione in Senato sulla Certosa di Pavia”

  1. Franco Criaco

    Ringrazio il Senatore Orellana e i firmatari dell’interrogazione presentata in Senato. La prima “pietra” depositata per avviare un percorso di cambiamento. Abbiamo creduto al progetto per la tutela del Monumento . Chi realmente crede ad un cambiamento dovrebbe dare un contributo senza fare della demagogia.

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